Stipendi e pane quotidiano (22/01/2007)

medium_pane.jpgPrendiamolo come un disquisire “da bar”, però mi è capitato di venire a conoscenza di un paio di episodi di per se ininfluenti, ma che magari potrebbero portare ad una riflessione ben più analitica e profonda. Ho sentito che il TG1....

Prendiamolo come un disquisire “da bar”, però mi è capitato di venire a conoscenza di un paio di episodi di per se ininfluenti, ma che magari potrebbero portare ad una riflessione ben più analitica e profonda.
Ho sentito che il TG1 (se non erro, ma a poca importanza), ha organizzato una specie di “forum” dove i telespettatori possono dare indicazione in che modo si possa oggi vivere con meno di 1.500 euro mensili. Al danno si aggiunge le beffa!!
Innanzitutto sarebbe necessario sapere se i 1.500 euro a cui ci si riferisce devono essere al netto o al lordo delle imposte: in quanto nel primo caso una gran parte del mondo operaio e dipendente non raggiunge affatto quella cifra mensile. Secondo: è proprio necessario chiedere per sapere la risposta? Basta fare due conti: 600 euro di affitto, 600 euro per mangiare (20 euro al giorno x 4 persone), almeno 150 euro parte se dividiamo tutte le spese accessorie annue (canoni, bolli, assicurazioni, luce, telefono, trasporti per andare a lavoro) ed ecco che già si ha il risultato: 150 euro di avanzo (sempre se i 1.500 sono netti), che se si ha il vizio della sigaretta vanno in fumo anche loro!!! C’è bisogno di scomodare chi ha ben altri pensieri a cui badare, soprattutto se lo stipendio che prende è quello detto?
E poi l’altra questione, per cui qualcuno mi darà del pazzo! Nella trasmissione “Quelli che il calcio”, viene proposto un quiz ai politici, circa il prezzo di alcuni prodotti d’acquisto giornaliero (caffè, pane, bagnoschiuma, etc,etc). Ebbene, la maggior parte di loro non sanno questi prezzi.
La risposta più semplice è: “non vanno a fare la spesa!”. Nulla di male in questo, ma allora ricollegandosi al discorso precedente circa lo stipendio, mi chiedo: se coloro che debbono decidere le sorti del cittadino, non sono a conoscenza di quello che il cittadino deve affrontare giornalmente, anche sulle aspetti più banali, come fanno a decidere in maniera ottimale?
Probabilmente tutto questo rasenta ed addirittura sprofonda nell’assurdo: ma chi sa se riflettendoci un poco non potrebbe essere un punto di partenza?

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