Certo, gli Stati Uniti d'America sono grandi, estesi, vari.... e pieni di contraddizioni! Un latente antiamericanismo del mio inconscio mi fa vedere le cose in un certo modo, ma i dubbi e le riflessioni da fare sono molti. Un buon padre di famiglia deve saper usare bastone e carota, carezzare e schiaffeggiare: gli U.S.A. probabilmente si sentono molto impegnati in questo ruolo. E' notizia di oggi che "Lo stato della Florida e' pronto a riprendere le esecuzioni, dopo lo stop imposto dal 2006 in seguito .....
a una drammatica iniezione letale. Nel dicembre di quell'anno, l'allora governatore, Jeb Bush, sospese tutte le esecuzioni dopo che un errore causo' un'agonia di 34 minuti con atroci dolori per un detenuto. Ora, una nuova procedura per le iniezioni sara' sperimentata martedi' con l'esecuzione di Mark Dean Schwab, condannato 16 anni fa per il rapimento e l'uccisione di un bambino di 11 anni. (ANSA)". Già, succede in quegli U.S.A. che dovrebbero e "sono" l'emblema della libertà, della lotta per eliminare i soprusi, i capi indiscussi della legalità internazionale. La preoccupazione? che un uomo che sta per essere ucciso non soffra! Il tutto con buona pace del Vaticano, che attraverso le omelie del Papa condanna la pena di morte e riceve con tutti gli onori il Presidente Bush. Già gli stessi U.S.A. che "governano" l'ONU e che non sottoscrivono la moratoria. Gli U.S.A. che dovrebbero difendere i soprusi sul Tibet (spinti dai movimenti internazionali), ma che condividono con la Cina molti modi di fare: non sarà un caso che il segretario di Stato Rice si reca in Cina e i governanti decidono di riprendere i colloqui con il Dalai Lama, i primi di luglio, alla vigilia delle Olimpiadi, quando tutti gli occhi del mondo saranno puntati su quei luoghi e magari un pò di propaganda benevolente certo non guasta! Almeno fino alla fine delle Olimpiadi, mi viene da pensare. E intanto il Congresso degli U.S.A., su richiesta del Presidente, stanzia 400 milioni di dollari per finanziare la lotta clandestina contro l'Iran! C'è una cosa che mi preoccupa: il silenzio del futuro candidato Obama, che dovrebbe rivoluzionare il pensiero e l'agire degli Stati Uniti, ma che intanto tace, certo per convenienza politica, per convenienza, come nelle migliori tradizioni U.S.A.. Non me ne volete, sarà perchè i nostri liberatori Americani 60 anni fa per liberarci dai nazisti rasero completamente al suolo con bomabardamenti a tappeto il mio paese (ed ancora oggi dobbiamo ogni tanto evacuarlo per disinnescare le bombe rimaste inesplose!): anche se fervido antifascista non mi è facile ringraziarli per il loro intervento, e credo che lo stesso sentimento lo provino i Vietnamiti, gli Iracheni e tutti coloro che subiscono il peso della propaganda liberatoria nazionale e personale che gli U.S.A. impongono e fanno pagare a caro prezzo.