Liberi tutti (24/09/2011)
Ricordo che qualche anno addietro, quando i bambini/ragazzini, giocavano liberamente per le strade, si faceva un gioco chiamato nascondino ("a 'nguattà" in dialetto santostefanese).
In questo gioco....
uno dei bambini stava sotto, doveva cioè appoggiare il braccio al muro (o altro), poggiarci la testa ad occhi chiusi in modo da non poter vedere e rimaneva in quella posizione contando fino a 10 o 20 o quanto si decideva. Il punto dove si appoggiava era chiamato tana.
Tutti gli altri si andavano a nascondere in modo da non essere visti e trovati. Chi stava sotto, dopo aver contato, andava alla ricerca di quelli nascosti. Il gioco consisteva nel ricercare i ragazzi nascosti: quando chi stava sotto li trovava, doveva correre alla tana e dirne il nome, oppure, chi era nascosto, doveva essere scaltro nel non farsi vedere e correre lui prima di chi stava sotto a toccare la tana gridando "liberi", ed era salvo.
Tra chi era scoperto senza fare "liberi" si sceglieva quello che al proseguo del gioco stava sotto.
C'era però una regola: se l'ultimo rimasto nascosto non era scoperto e riusciva a toccare la tana, gridava "liberi tutti", così che tutti quelli scoperti prima da chi stava sotto, erano liberati e nella fase successiva ristava sotto ancora lo stesso di prima.
Oggi, il gioco dalle strade si è spostato alle aule parlamentari. Sotto sta la magistratura, a nascondersi vanno i parlamentari, il "liberi tutti" si fa votando contro la domanda di autorizzazione a procedere richiesta dalle Procure.
Nella versione che facevamo noi per le strade erano necessarie doti per mimetizzarsi (chi doveva nascondersi), di velocità nella corsa (per arrivare alla tana), di spirito di osservazione (chi stava sotto), fantasia (per immaginare quali potevano essere i nascondigli da scegliere o scelti). Insomma eravamo dei piccoli Rambo nella giungla.
Oggi non occorre nessuna dote. Basta essere stato eletto al Parlamento o avere una nomina Governativa (a volte avuta anche quando i guai sono già cominciati). E' come se hai nostri tempi, per strada, nessuno si andasse a nascondere e quando chi stava sotto apriva gli occhi per la ricerca, tutti all'unisono gridassero "liberi tutti", e il malcapitato così tornava a stare sotto.
Non credo sia necessario commentare oltre i fatti riguardanti le votazioni che negli ultimi anni si sono succedute in Parlamento, circa le richieste di autorizzazione a procedere per via giudiziaria nei confronti di onorevoli, senatori e rappresentanti governativi.
Quando il capo del governo, il ministro ed altri, ci dicono che l'Italia è un Paese di mer.. o vogliono fare la secessione o dicono semplicemente che qui non si può vivere, ebbene la nostra risposta è che possono tranquillamente andarsene dall'Italia, che non sentiamo assolutamente la loro mancanza e che possiamo benissimo fare a meno di essere governati da loro, anzi, senza di loro ci governeremo meglio. Il problema per loro sarebbe trovare uno Stato serio che li ospiti!.
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