In fuga dal Senato (F.Rame) (20/10/2014)

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Non leggete questo libro!! Molti di noi valutando l’operato dei Parlamentari Italiani, maturano l’idea che i risultati delle scelte che ci vengono imposte, sono così deludenti perché Onorevoli e Senatori badano soltanto ai propri tornaconti e non al bene collettivo. Dal racconto della Rame, quest’idea diventa una certezza. Attenzione, non è una critica di parte: sappiamo tutti la collocazione politica che aveva l’autrice, ma in questo caso le sue invettive si rivolgono a tutti, da destra a sinistra, anzi, più a sinistra che a destra, perché è da lì che dovrebbe venire la spinta sociale. Il libro è il diario che la Rame ha tenuto dall’aprile 2006 al gennaio 2008, nei 20 mesi in cui è stata Senatrice delle Repubblica eletta nelle file dell’IdV. Lascerà il gruppo IdV per non votare a favore di scelte che andavano contro il programma elettorale del Governo e della propria coscienza. Sin dal primo giorno in cui entra in Senato, la scrittrice avverte un ambiente ostile, che galleggia in aria come Laputa, l’isola volante dei “Viaggi di Gulliver”, completamente distaccato da quelle che sono le realtà del Paese. Questo suo disagio si ripercuote persino sulla salute e solo l’ironia e le capacità satiriche di cui è dotata, le permettono di rimanere a galla nell’abisso che la separa dai suoi “colleghi”. Ogni sua giusta battaglia s’infrangerà contro il muro di indifferenza degli altri Parlamentari, sino a costringerla a dimettersi. La Rame non vuol proporre una sua analisi già confezionata, ma si limita a narrare i fatti come accadono e le sensazioni che questi le suscitano. In ogni passaggio si palesa però l’indifferenza dei nostri Governanti per il bene comune, a solo vantaggio dei propri interessi privati e l’impossibilità di poter cambiare tutto questo attraverso le istituzioni.        

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