La figlia del boia (O.Potzsch) (31/12/2014)
Un giallo ambientato nel 1659, in una cittadina della Baviera. La superstizione contro la ragione e la giustizia contro l’interesse sono il tema portante del racconto e delle vicende che coinvolgono i cittadini, più o meno influenti, della città. La caccia alle streghe può rappresentare, con tutte le sue conseguenze, la panacea ai macabri avvenimenti. Tra tutti i protagonisti, la figura del boia, di cui l’autore è discendente, è quella che assume maggior significato, essendo colui, che con maggior vigore dà valore alla vita, in contrapposizione con quello che si dovrebbe pensare dato il suo mestiere.
Proprio dal boia partono, e sono condotte, le investigazioni che vanno a cozzare contro il giudizio popolare, sugli omicidi dei bambini e gli altri avvenimenti che in pochi giorni sconvolgono la cittadina. Il facile additare alla “strega” da mettere sul rogo, viene messo in discussione e l’avidità dei benpensanti dovrà vedersela con la cocciutaggine di coloro che nonostante tutto, si adoperano per dare un senso e giustizia a persone emarginate. Una storia interessante che coinvolge fino alla fine.
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