Vento scomposto (S. Agnello Hornby) (18/05/2016)

vento, scomposto, agnello, hornby, pedofilia, abusi, minori, booth, pitt, patL’argomento trattato dal romanzo è molto delicato: pedofilia e abusi sui minori. Nello studio dell’avvocato Booth s’intrecciano casi di ogni genere riguardanti l’argomento, mostrando un quadro a tutti i livelli sociali e culturali di come persone e famiglie si trovano a dover subire o affrontare queste situazioni. Peccato che i signori Pitt, protagonisti in primis del romanzo, non appartengono a una famiglia tipo-media: possono infatti considerarsi dell’alta borghesia londinese. Questo permette al padre, il giorno stesso in cui è allontanato da casa, di andare ad abitare nella suite del miglior albergo di Londra e di comprarsi subito dopo una villa dove passare il suo “esilio”; oppure di pagare di tasca propria i migliori professionisti, a posto di quelli che dovrebbe mettere a disposizione gratuitamente il servizio sociale. Sta di fatto che lo sconvolgimento che da un giorno all’altro si abbatte sulla famiglia, per l’accusa di abuso sulla piccola Lucy, crea quelle situazioni che portano al quasi annientamento della famiglia stessa e che l’autrice riesce di buon conto a mettere in risalto. La domanda intrinseca nel racconto è naturalmente semplice e difficile allo stesso tempo: dando per scontato che è necessario preoccuparsi di portare alla luce situazioni che presuppongo l’abuso per evitare che i bambini continuino a esserne vittime, c’è però, da chiedersi, se è giusto rischiare di creare un allarmismo esasperato, che alla fine rischia di distruggere materialmente e psicologicamente una famiglia senza che abbia colpe. A mio giudizio, l’autrice scende troppo nei particolari descrittivi dei luoghi e delle situazioni, distraendo o addirittura annoiando il lettore: eliminandoli il romanzo diverrebbe più breve e intenso, così da coinvolgere e appassionare maggiormente chi legge.

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