Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (F. Guccini) (17/12/2016)

matrimonio, gatto, funerale, guccini, racconti, tosco-emiliano, appenninoSi tratta di racconti realizzati dall’autore fidandosi della memoria, che narrano episodi di vita della popolazione dell’appennino tosco-emiliano. Così come le fotografie di un tempo, riappaiono alla mente e sebbene sbiaditi sono capaci di rievocare stati d’animo, rapporti e condizioni sociali che oggi non trovano riscontro nella frenetica vita quotidiana. Come già in altre opere, sia scritte sia cantate, Guccini vena di nostalgia i tempi andati, che sebbene vissuti spesso dalla gente con difficoltà, cementavano e rendevano più schietti e solidi i rapporti tra le persone. La sporadicità con cui molti eventi erano vissuti e il valore che quindi assumevano, fa si che rimangono ancorati alla mente per divenire oggetto di ricordo e narrazione nel futuro. Oggi invece, il ripetersi quotidiano degli eventi, sebbene renda più semplice il nostro vivere, sminuisce il loro valore e la memoria che ne potremmo avere. In questo contesto mi piace ricordare come ai tempi in cui ero bambino, veniva vissuta in famiglia l’occasione di recarsi a Grosseto: era un evento straordinario che si organizzava con giorni di anticipo, coinvolgendo tutti, e che quando avveniva durava un giorno intero, comprensivo dell’immancabile pranzo nel ristorante cittadino. Oggi invece mi capita, e credo a molti altri, di recarmi a Grosseto anche più di una volta al giorno: certamente il “viaggio” di un tempo è nei miei ricordi e costellato di episodi e aneddoti da raccontare; i “viaggi” di oggi, invece, si cancellano dalla memoria immediatamente.    

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