La casa tonda (L. Erdrich) (04/07/2017)
L’autrice è considerata una delle più importanti scrittrici contemporanee americane, tra gli altri premi ricevuti è stata finalista al Pulitzer (2009) e vincitrice del National Book Award (2012) proprio con questo romanzo. Nonostante queste prerogative, o forse proprio in attesa di queste, il libro non mi ha appassionato. E’ la storia della violenza subita da una donna all’interno di un territorio indiano degli U. S. A. e dell’evoluzione dei sentimenti che portano il figlio a vendicarla. Ho trovato la narrazione molto dispersiva e quindi scarsamente stimolante per il lettore. Unico aspetto interessante la denuncia che la scrittrice porta alla luce della condizione in cui ancora oggi, vivono gli indiani d’America, che, seppur non segregati nelle riserve a loro dedicate, non trovano comunque equità nelle leggi che regolano la loro coesistenza con gli altri cittadini. I soprusi, oltre che fisici, soprattutto morali cui devono sottostare hanno portato il Presidente Obama (come citato anche nella postfazione del libro) a definire questa situazione “un’onta per la nostra coscienza nazionale”. Questo rapporto di mancanza di fiducia e scarsa integrazione tra l’ambiente “indiano” e “americano” fanno si che le vicende della storia, rimangono velate di mistero ed ogni protagonista si farà portatore del suo segreto.
22:58 | Link permanente | Commenti (0) | Facebook | Stampa