Gabbianara blues (F. Quatraro) (19/08/2017)
L’Isola del Giglio è il mondo in cui ruota tutta la strana vicenda che coinvolge Raffaello, Antonio e la famiglia Bonafede. Il romanzo inizia la notte della tragedia del Concordia e si conclude poco dopo il trasferimento della nave, benché abbia il suo prologo diciotto anni prima. Come un novello Montecristo, Raffaello torna alla “superficie” della sua isola dopo essere stato per circa venti anni rinchiuso all’interno di grotte sotterranee da cui non riusciva ad uscire. Trova, com’è prevedibile, un mondo completamente nuovo, ma che l’autore non evidenzia tanto negli aspetti pratici o tecnologici, quanto nel modo di pensare della collettività paesana. La “prigionia” del Gigliese fa da specchio a quella di Antonio, vissuta però all’interno del carcere. Punto d’unione dei due personaggi la famiglia Bonafede, proprietaria di una piccoletta villetta al Giglio, dove Lisa, Memma e Rosa cercaranno “rifugio” per ricostruire le loro vite proprio nel periodo in cui Raffaello è tornato a vedere il sole. Tutti i personaggi si ritroveranno per rivivere e “revisionare” il loro passato, ma nonostante gli sforzi tesi al cambiamento, ognuno tornerà a vivere la propria vita con i segreti, i dubbi, il carattere che l’hanno sempre contraddistinta. Quatraro ci illustra la vita di un mondo, quello isolano che, sebbene per ovvie ragioni a stretto contatto con il mondo cittadino, ha una vita e tempi propri. L’ambientazione è dettagliata per ciò che riguarda i luoghi, i sapori e gli abitanti del Giglio. Nella narrazione l’autore eccede nell’uso di periodi virgolettati.
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