Vista su Montecristo (M. T. D’Antea) (22/04/2018)
Emma, la protagonista, è diretta alla villa Falleroni e lungo il tragitto ripercorre la sua vita e quella delle famiglie con cui in parte l’ha condivisa. Il luogo in cui le vicende si svolgono non è menzionato dall’autrice, ma la “vista” sull’Isola di Montecristo e i riferimenti al paese natio, lasciano immaginare che si tratti dell’Argentario. La storia di queste famiglie si intreccia nel periodo tra gli anni 50 e 90 del 1900. L’evoluzione, o comunque i cambiamenti sociali, in questi decenni sono importanti e la scrittrice ce li ripropone in una sorta di autobiografia attraverso la quale, oltre ad analizzare questi eventi e cambiamenti sociali, rilegge ed esamina le proprie scelte. È fondamentalmente una storia di contrapposizione: ricchezza e povertà; grande amore e delusioni; coscienza sociale e arricchimento personale. Verso tutto questo però il messaggio più profondo è che il rispetto della dignità umana e i valori che guidano le decisioni di ognuno, non devono mai essere contrabbandati con convenienti scelte morali e pratiche.
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