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21/01/2018

I quattrini dei Reali Presìdi di Toscana (R. Martina)

quattrini, martina, napoli, borbone, reali, presidi, spagna, corona, ferdinandoUn minuscolo “Stato” che per decenni ha rivestito un’importanza strategica e politica unica e che ha mantenuto questa peculiarità, sebbene senza indipendenza, fino ai giorni nostri. Stiamo parlando dei Reali Presìdi di Toscana, un piccolo lembo di territorio, ad oggi nel punto estremo della costa sud della Toscana al confine con il Lazio, ma che dal XVI secolo, per oltre 200 anni, sotto la Corona Spagnola ha vissuto un periodo di quasi autonomia nell’allora scacchiere politico italiano e del mediterraneo. Le caratteristiche del territorio e la sua posizione, ne hanno da sempre fatto un punto strategico, riconosciuto e valorizzato come tale, ancor prima della costituzione dei Reali Presìdi e fin dopo la seconda guerra mondiale. Una curiosità che riguarda questo “Stato” sono le monete che sotto i Borbone furono battute per la circolazione interna a questo territorio. Nel suo libro l’autore, dopo una breve introduzione sulla costituzione dei Presìdi, analizza le motivazione che spinsero l’allora Re di Napoli ha coniare delle monete, nello specifico quattrini, per questo territorio. Molto dettagliata è la descrizione delle caratteristiche numismatiche di questi quattrini, dovuta ad un interessamento alla materia da parte di Martina e a ricerche approfondite che lo stesso ha effettuato, raccogliendo anche materialmente copie di queste monete. Il testo è molto interessante, sia per la semplice curiosità sull’argomento in riferimento al territorio, sia per l’aspetto numismatico.

18/01/2018

Questa nostra Italia (C. Augias)

augias, italia, luoghi, cuore, memoria, firenze, roma, venezia, recanatiE’ un esperimento molto interessante quello che cerca di fare in questo libro il noto giornalista: trovare i caratteri comuni che possono unirci e farci individuare come unico popolo. A questo scopo Augias ci racconta nei vari capitoli un immaginario viaggio: tra le principali città italiane, approfondendo, oltre ai simboli materiali, anche quelli socio culturali che le differenziano; nei piccoli luoghi di provincia; nelle storie di personaggi e fatti italiani. Ne viene fuori un variopinto e caleidoscopico ritratto che evidenzia come il popolo italiano è in ogni realtà diverso, anche a distanza di pochi chilometri: per la storia, la cultura, i sacrifici e tutti quelli aspetti che hanno fatto del “campanile”, paradossalmente, l’oggetto caratteristico che ci unisce. Non è stato facile, poco più di 150 anni fa, unire l’Italia, ma più che per problemi pratici e politici, per la mentalità degli abitanti, abituati ai loro comuni/stato che hanno dominato il mondo in fatto di cultura, innovazione, civiltà: a partire da Roma, fino a Firenze, dalle Repubbliche Marinare, ai ducati e principati signorili. La lettura del libro, viste le capacità dell’autore e le sue esperienze, è naturalmente interessante. La risposta al quesito di base non è chiara, e forse neanche esiste, o forse è proprio questa diversità che ci fa essere unici, a renderci partecipi ognuno a modo proprio di un destino comune che, se ben orchestrato, potrebbe riportarci ancora, come popolo Italiano, ad essere protagonisti del futuro.