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22/04/2018

Vista su Montecristo (M. T. D’Antea)

emma, antea, maria teresa, argentario, montescristo, isola, vista, falleroni, enrichettaEmma, la protagonista, è diretta alla villa Falleroni e lungo il tragitto ripercorre la sua vita e quella delle famiglie con cui in parte l’ha condivisa. Il luogo in cui le vicende si svolgono non è menzionato dall’autrice, ma la “vista” sull’Isola di Montecristo e i riferimenti al paese natio, lasciano immaginare che si tratti dell’Argentario. La storia di queste famiglie si intreccia nel periodo tra gli anni 50 e 90 del 1900. L’evoluzione, o comunque i cambiamenti sociali, in questi decenni sono importanti e la scrittrice ce li ripropone in una sorta di autobiografia attraverso la quale, oltre ad analizzare questi eventi e cambiamenti sociali, rilegge ed esamina le proprie scelte.  È fondamentalmente una storia di contrapposizione: ricchezza e povertà; grande amore e delusioni; coscienza sociale e arricchimento personale. Verso tutto questo però il messaggio più profondo è che il rispetto della dignità umana e i valori che guidano le decisioni di ognuno, non devono mai essere contrabbandati con convenienti scelte morali e pratiche.

19/08/2017

Gabbianara blues (F. Quatraro)

gabbianara, isola, giglio, quatraro, blues, raffaello, concordia, naufragio, grotte, bonafedeL’Isola del Giglio è il mondo in cui ruota tutta la strana vicenda che coinvolge Raffaello, Antonio e la famiglia Bonafede. Il romanzo inizia la notte della tragedia del Concordia e si conclude poco dopo il trasferimento della nave, benché abbia il suo prologo diciotto anni prima. Come un novello Montecristo, Raffaello torna alla “superficie” della sua isola dopo essere stato per circa venti anni rinchiuso all’interno di grotte sotterranee da cui non riusciva ad uscire. Trova, com’è prevedibile, un mondo completamente nuovo, ma che l’autore non evidenzia tanto negli aspetti pratici o tecnologici, quanto nel modo di pensare della collettività paesana. La “prigionia” del Gigliese fa da specchio a quella di Antonio, vissuta però all’interno del carcere. Punto d’unione dei due personaggi la famiglia Bonafede, proprietaria di una piccoletta villetta al Giglio, dove Lisa, Memma e Rosa cercaranno “rifugio” per ricostruire le loro vite proprio nel periodo in cui Raffaello è tornato a vedere il sole. Tutti i personaggi si ritroveranno per rivivere e “revisionare” il loro passato, ma nonostante gli sforzi tesi al cambiamento, ognuno tornerà a vivere la propria vita con i segreti, i dubbi, il carattere che l’hanno sempre contraddistinta. Quatraro ci illustra la vita di un mondo, quello isolano che, sebbene per ovvie ragioni a stretto contatto con il mondo cittadino, ha una vita e tempi propri. L’ambientazione è dettagliata per ciò che riguarda i luoghi, i sapori e gli abitanti del Giglio. Nella narrazione l’autore eccede nell’uso di periodi virgolettati.       

14/05/2017

I racconti del Castello (P. Silvestri)

castello, isola giglio, isola, giglio, palma, silvestri, tirreno, falcoIn realtà non si tratta di veri e propri racconti ma aneddoti, episodi e descrizioni di situazioni, luoghi e persone che hanno caratterizzato il borgo del Castello all’Isola del Giglio. Il sottotitolo del libro “frammenti di ricordi e pensieri gigliesi” è pertanto più esaustivo del titolo stesso. Per coloro che hanno vissuto o vivono quella realtà è perciò interessante riscoprire con la memoria un tempo che ha rappresentato la vita sociale di questa ristretta comunità. Per tutti gli altri è interessante apprendere come sia circoscritto il mondo per chi, invece, all’apparenza domina spazi infiniti dall’alto di un’isola. E’ evidente, leggendo il libro, l’impegno che la scrittrice adopera, come ha già fatto in altre occasioni, nel ricercare e riportare alla luce un passato che ha distinto e resa unica la comunità dell’Isola del Giglio. Una piccola isola che ad un passo dal “continente” è riuscita e tuttora è in grado di mantenere intatte le proprie peculiarità.       

13/10/2015

Dieci piccoli indiani (A. Christie)

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Uno dei tantissimi e noti gialli della scrittrice inglese. Scritto nel 1939, nelle sue versioni ha cambiato diversi titoli. E’ una delle storie in cui non compaiono i famosi investigatori creati dall’autrice, ed anzi è un racconto che si discosta dagli schemi tradizionali dei gialli: non compare nessun personaggio con il compito specifico di condurre le indagini e l’assassino è lui stesso vittima.

La storia si svolge prevalentemente su di un’isola pressoché deserta e le vittime si trovano a fronteggiarsi, oltre che nel cercare di salvare la propria vita, anche nel provare a risolvere l’enigma dal quale scaturiscono gli omicidi. Sarà quindi un intreccio si sospetti, di accuse e di giustificazioni che mettono a confronto i vari caratteri dei personaggi. Una nenia infantile e dieci piccole statuine cadenzano il flusso delle morti dei presenti.

La prigione e la giustizia sono gli elementi che l’autrice porta alla nostra attenzione. L’isola è, di fatto, il carcere in cui i personaggi scontano la propria pena, fino all’esecuzione; l’assassino, per quanto crudele, svolge il compito del giustiziere, fino al culmine di uccidere se stesso per gli omicidi compiuti. Con questo gesto si arriva all’apice della giustizia, così da annullare anche le giustificazioni che ci indurrebbero a perdonare gli errori commessi dai personaggi, e che gli sono valsi la “condanna a morte”, per altro non perseguibili dalla giustizia ordinaria, vista la loro dinamica. 

22/09/2014

L’isola dei monaci senza nome (M.Simoni)

simoni, isola, monaci, barbarossa, marsili, elba, sinan, rex, deux, corsariPartendo da eventi storici e leggende consolidate, Simoni crea il suo racconto romanzando la vita dei personaggi reali e aggiungendo personaggi e fatti di fantasia. La storia narrata in questo romanzo ha come scenario le isole dell’Arcipelago Toscano, dall’Elba a Giglio, e la costa della Maremma, da Piombino all’Argentario. Gli argomenti trattati sono quelli classici: il santo graal, qui chiamato rex deus, nella sua accezione di segreto che sconvolgerebbe il cristianesimo; templari; sette segrete; fino al tesoro nascosto dell’Isola di Montecristo. Il tutto in un amalgama che rende il racconto avvincente, anche se a volte un po’ lento. L’azione si svolge intorno alla metà del 1500, e tra i personaggi più noti troviamo il corsaro ottomano detto “Barbarossa”, che depredò e distrusse i centri abitati di quel tratto di mare, e la leggendaria bella Marsilia, rapita proprio dai corsari per diventare amante del sultano. Lo stile del racconto è quello ormai classico di Simoni e noi, nativi dei luoghi dove si svolge l’avventura, affrontiamo la lettura anche con qualche curiosità.

02/03/2014

Storia di Irene (E. De Luca)

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Una trilogia di racconti brevi. Il principale è la storia di una ragazzina orfana,  Irene, che vive su di un’isola greca e condivide la propria vita con i delfini. Il racconto è lo spunto per considerazioni e riflessioni dell’autore. Gli altri narrano la fuga dagli eventi della storia e il commiato con la vita. Un libro che si “legge d’un fiato”.