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19/08/2017

Gabbianara blues (F. Quatraro)

gabbianara, isola, giglio, quatraro, blues, raffaello, concordia, naufragio, grotte, bonafedeL’Isola del Giglio è il mondo in cui ruota tutta la strana vicenda che coinvolge Raffaello, Antonio e la famiglia Bonafede. Il romanzo inizia la notte della tragedia del Concordia e si conclude poco dopo il trasferimento della nave, benché abbia il suo prologo diciotto anni prima. Come un novello Montecristo, Raffaello torna alla “superficie” della sua isola dopo essere stato per circa venti anni rinchiuso all’interno di grotte sotterranee da cui non riusciva ad uscire. Trova, com’è prevedibile, un mondo completamente nuovo, ma che l’autore non evidenzia tanto negli aspetti pratici o tecnologici, quanto nel modo di pensare della collettività paesana. La “prigionia” del Gigliese fa da specchio a quella di Antonio, vissuta però all’interno del carcere. Punto d’unione dei due personaggi la famiglia Bonafede, proprietaria di una piccoletta villetta al Giglio, dove Lisa, Memma e Rosa cercaranno “rifugio” per ricostruire le loro vite proprio nel periodo in cui Raffaello è tornato a vedere il sole. Tutti i personaggi si ritroveranno per rivivere e “revisionare” il loro passato, ma nonostante gli sforzi tesi al cambiamento, ognuno tornerà a vivere la propria vita con i segreti, i dubbi, il carattere che l’hanno sempre contraddistinta. Quatraro ci illustra la vita di un mondo, quello isolano che, sebbene per ovvie ragioni a stretto contatto con il mondo cittadino, ha una vita e tempi propri. L’ambientazione è dettagliata per ciò che riguarda i luoghi, i sapori e gli abitanti del Giglio. Nella narrazione l’autore eccede nell’uso di periodi virgolettati.       

10/08/2017

Gli occhi della Gioconda (A. Angela)

angela, leonardo, gioconda, monna lisa, louvre, occhi, rinascimento, firenzeE’ il quadro più famoso al mondo: partendo da questa “piccola grande” opera si potrebbe scrivere numerosi volumi toccando gli aspetti più disparati che ad essa si possono legare. Angela riesce a farlo con poco più di 300 pagine e con un linguaggio alla portata di tutti. Oltre alla descrizione specifica del quadro, l’autore ripercorre la vita di Leonardo e il suo ingegno; ci accompagna nelle vicende storiche del periodo in cui l’opera è stata dipinta; illustra a grandi linee le tecniche pittoriche; ci descrive usi e costumi dell’epoca. Non mancano poi curiosità e dettagli che spesso sono offuscati dalla fama del dipinto e che ci aiutano a comprendere come questa fama vada oltre il dipinto stesso, affiancando e sublimando tutti i “misteri” che l’accompagnano. Naturalmente, come sempre, Angela non attira l’interesse del lettore, o dell’ascoltatore in altri casi, solleticandolo con la curiosità sul mistero, ma trasformandolo in quesito, cerca delle risposte plausibili. Leggendo il libro ci sembra di partecipare alla vita quotidiana di Leonardo e a scoprirne, se non a comprenderne, le angosce e gli stimoli che hanno contraddistinto questo immenso e unico genio. A concludere il volume la domanda più banale e discussa di sempre: chi era Monna Lisa, o la Gioconda che dir si voglia, le cui fattezze ammiriamo nel quadro? Probabilmente non Lisa, la moglie di Francesco del Giocondo, che da sempre ha dato il nome al dipinto, e forse neanche una donna reale…. ma questo scopritelo da soli.