20/05/2015
Bianca come il latte rossa come il sangue (A. D’Avenia)
Gli anni del liceo sono quelli che per primi ci pongono di fronte alla vita reale, dove dobbiamo noi stessi cominciare a fare delle scelte. In quest’anno scolastico Leo, il protagonista, cerca di dare corpo alle proprie convinzioni confrontandosi con una vita reale che invece appare diversa e nella quale il ragazzo prova a comprendere quali siano le strade per raggiungere le proprie mete. Attraverso il rapporto con i genitori, i compagni e i professori egli cerca le risposte che dovrebbero traghettarlo da adolescente ad adulto: ma il rosso e il bianco con i quali classifica le proprie emozioni spesso si confondono. L’amore verso una compagna, vinta da un triste destino, è il filo conduttore del romanzo, ma il quadro dei sentimenti e dei caratteri che l’autore ci propone, è più ampio e Leo dovrà comprendere come i “sogni” possono accompagnarsi alla realtà e realizzarsi anche se spesso appaiono con questa in contrapposizione.
Giudizio (0-3) = 2
19:43 Scritto in Letteratura | Link permanente | Commenti (0) | Facebook | Stampa
15/04/2015
Ciò che inferno non è (D’Avenia A.)
Un romanzo che trae spunto dalla cronaca reale, in particolare dall’assassinio di Padre Pino Puglisi a Palermo. Il racconto si dipana con riferimento all’ultima estate vissuta dal parroco. Intorno a lui il contrasto tra la Palermo che si mostra al mondo e il quartiere Brancaccio, sconosciuto ed evitato dagli altri stessi cittadini. Quando Federico, il protagonista conduttore del romanzo, si affaccia su questa realtà, la sua vita cambia completamente e paradossalmente prendono corpo due sensazioni in contrasto: paura e coraggio.
Immergendoci nella narrazione ci appare evidente la situazione in cui sono costretti a vivere gli abitanti di questo quartiere, simbolo di molti altri quartieri siciliani: mentre gli italiani del centro nord sono costretti quotidianamente a combattere e sopportare uno Stato che non è in grado di garantire nessuna sicurezza sociale, gli italiani del sud devono subire anche un altro stato, la mafia, della quale bisogna solo essere succubi, anche facendone parte. L’unico rimedio è fuggire dal quartiere, ma così facendo il problema rimane nell’animo e non presuppone soluzioni per il futuro. Così come insegna Padre Puglisi con la sua opera e morte, si può solo seminare briciole di amore e di paradiso, insegnando alle persone che qualcosa di bello esiste e con la volontà di tutti, e il sacrificio di molti, si può sperare in qualcosa di diverso.
Giudizio (0-3) = 2
20:18 Scritto in Letteratura | Link permanente | Commenti (0) | Facebook | Stampa