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28/07/2016

Noli me tangere (A. Camilleri)

camilleri, noli me tangere, beato angelico, maddalena, laura, maurizi, ghibli, romanzoLaura non c’è, è andata via…” è l’incipit di una nota canzone e questa è anche la vicenda che narra Camilleri nel suo romanzo. L’improvvisa scomparsa di Laura, crea, com’è naturale, preoccupazione al marito e in parte ai suoi amici, conoscenti e amanti. Il racconto non è propriamente un giallo, come afferma lo stesso autore nelle note di postfazione, ma la scoperta, da parte del commissario Maurizi, del carattere e delle contraddizioni nella vita della protagonista. Donna bellissima, intelligente, generosa, pronta a soddisfare ogni suo ed altrui desiderio, ma che alterna momenti di forti emozioni a giornate di vuoto assoluto. Anche se la posizione della donna e del marito porteranno l’accaduto alle cronache internazionali, il commissario procederà con indagini molto riservate, in quanto il movente della scomparsa rimane oscuro, e se, come pare, l’allontanamento è volontario, anche l’intervento della polizia può essere di troppo. Ma queste indagini portano a scavare nelle amicizie, negli amori, nei tradimenti, nelle lettere private e il quadro che ne viene fuori mostra una donna, che per quanto aperta e disponibile, cela un carattere e un animo ambiguo, tanto che ognuna delle persone avvicinate dall’investigatore fornirà una prospettiva diversa della sua interiorità. La svolta della vicenda, avviene quando sarà chiaro che il “Noli me tangere” pronunciato da Cristo verso Maddalena dopo essere risorto, e tutte le raffigurazioni che molti pittori hanno dedicato a questo momento, nasconde l’evoluzione dell’animo di Laura: l’abbandono del corpo e di tutte le esperienze vissute ponendolo al centro delle emozioni, in realtà non soddisfano la voglia di vita della protagonista, che troverà invece il suo assoluto quando spogliatasi di questo mezzo, riuscirà a dare veramente se stessa per qualcosa di più sublime.    

10/06/2014

Un covo di vipere (A.Camilleri)

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Montalbano è alle prese con un’indagine che tratta i più bassi istinti della morale in campo giudiziario: lo strozzinaggio, il ricatto, la prostituzione, l’incesto, le violenze familiari fino all’omicidio. La storia è coinvolgente, e l’autore non si risparmia di valutare con giudizio benevolo, magari solo dettato dalla pena verso alcuni protagonisti, quei comportanti che sebbene non giustificabili, sono però compresi.

Un problema: la narrazione non è in italiano. Questo fa si che il lettore è distratto nel cercare di comprendere il linguaggio e non s’immerge quindi completamente nel romanzo.