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24/07/2016

Sottomissione (M. Houellebecq)

houellebecq, parigi, sorbona, francia, presidente, huysmans, fratelli musulmani, islam, europa, futuroFrancia 2022: in un futuro molto prossimo il protagonista del romanzo di Houellebecq vive la sua conversione all’Islam. La vicenda si svolge nell’ambito universitario, nel momento in cui il partito dei Fratelli musulmani vince le elezioni e sale al governo della nazione francese. L’autore immagina che a non troppi anni da oggi, in molti Stati europei, sia nato e abbia preso rilevanza politica il partito dei Fratelli musulmani, grazie anche agli appoggi economici delle nazioni arabe produttrici di petrolio. L’avvento di questi partiti, che arrivano persino a governare, è dovuto al gran numero di musulmani presenti in Europa, alla loro politica moderata, alla grande disponibilità economica che gli permette di “comprare” la conversione dei cittadini occidentali. François è professore alla Sorbona e studioso di Huysmans, verso il quale nutre un’appassionata riverenza al punto di seguirne il percorso spirituale, o almeno confrontare il proprio con quello dell’autore. Nei giorni in cui il rappresentante dei Fratelli musulmani è eletto Presidente della Francia, François scoprirà, attraverso la conversione all’islam, nuovi stimoli, anche molto pratici, per rigenerare la propria esistenza, ormai indirizzata a un futuro da scialbo professore in pensione. Houellebecq presuppone anche che l’azione politica di questo partito musulmano, preveda l’entrata nell’Unione Europa degli Stati nord-africani e di tutto il bacino mediterraneo, fino ad immagine la creazione di un nuovo impero romano di fede islamica. I tempi prospettati nel romanzo dall’autore francese sono sicuramente inverosimili, ma questo quadro politico che può sembrare visionario, potrebbe nascondere delle verità con le quali le generazioni future si dovranno confrontare.

26/01/2014

Forza lavoro (M.Landini)

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Il segretario della FIOM, in questo suo libro, analizza gli aspetti che caratterizzano oggi in Italia il mondo del lavoro, in particolare quello dipendente, e in generale lo stato sociale nazionale. Pone l’accento: sulla mancanza di rappresentanza che a tutti i livelli e in tutti i settori (a cominciare da quello politico) si è creata nel ns Paese; sul tentativo di svalorizzare i contratti collettivi dei lavoratori (in primis il caso FIAT); sulla necessità di considerare alla pari la salvaguardia della salute e quella del posto di lavoro (ad esempio ILVA di Taranto); sulla considerazione che oggi chi lavora è povero; sull’importanza di rendere operante quanto sancito dalla Costituzione;  sulla rilevanza che può avere l’Europa se supera il solo aspetto economico quale cardine dell’unione. Un libro da leggere per chi vuol conoscere più a fondo il “Paese reale”.