14/12/2014
Fiorirà l’aspidistra (G.Orwell)
Ancora un’analisi che Orwell rivolge alla società, in questo caso a come i “quattrini” siano il motore che regola l’andamento della vita individuale. Lo scenario è quello dell’Inghilterra negli anni che precedono la prima guerra mondiale. Il protagonista, Gordon, ha deciso di condurre un’inutile e invincibile guerra contro il denaro. Le sue scelte si basano così sull’evitare di condividere quelli che sono i simboli borghesi, primo tra tutti quello del “buon posto” di lavoro; simboli che lui identifica con l’aspidistra, la pianta che immancabilmente adorna ogni casa ed angolo dell'Inghilterra. Si riduce così a vivere una vita al limite della povertà, non potendo però fare a meno di avere prestiti e sostegno da familiari e amici, anche se da questi si sente infastidito ed oppresso. Il culmine arriva quando avrà a disposizione 10 sterline (quasi un capitale all’epoca) che sperpera in una serata, godendo tutti gli agi di quella società che detesta. Da lì la caduta nel più profondo disprezzo. Sarà la consapevolezza di un figlio che deve nascere a fargli scegliere di abbandonare la lotta e accettare le regole del “buon vivere”. La scelta sarà vissuta non come una sconfitta, ma come il sollievo di essersi tolto il peso di dover ad ogni costo procedere sulla strada che aveva intrapreso.
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03/02/2014
IL POSTO DEI MIRACOLI (G. McCleen)
Il conflitto di una bambina, in attesa dell’Armageddon, che si spinge fino all’estremo sacrificio. L’oppressione di una radicata credenza religiosa e il mondo ostile che la circonda, la portano ad emarginarsi fino a creare un mondo fantastico. Per lei, l’amico irreale di ogni bambino, diviene Dio. Un’opera prima, già vincitrice del Desmond Elliott Prize, in cui l’autrice riporta senz’altro i suoi conflitti interiori vissuti nel rapporto con la religione. A me è piaciuto.
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