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31/12/2016

Favole di libertà (A. Gramsci)

gramsci, carcere, favole, libertà, biancaneve, cenerentola, cappuccetto, rosso, principe, reDurante la carcerazione, Gramsci tradusse alcune favole dei fratelli Grimm. Le traduzioni, destinate ai nipoti, a causa dei regolamenti carcerari, non furono consegnate. In seguito vi furono aggiunti racconti scritti dallo stesso, indirizzati ad altri familiari, e il tutto fu raccolto in un libro. L’intento delle favole, sebbene racconti fantastici, è quello di educare i ragazzi ad affrontare la vita, ma la loro lettura, anche se a questi dedicata, può veicolare insegnamenti anche agli adulti. Interessante nell’opera è la scoperta di come molte di queste favole, da Cappuccetto Rosso a Cenerentola ad altre altrettanto note, siano diverse dalle versioni edulcorate che conosciamo. Fattore comune di molti di questi racconti è come alla fine l’onestà e l’animo candido dei protagonisti abbiano la meglio sulla tracotanza e la violenza degli altri e come molti di “poco spirito” riescano ad essere migliori di coloro che li emarginano.

30/07/2016

Il piccolo principe (A. de Saint-Exupery)

saint-exupery, piccolo, principe, serpente, B612, asteroide, desertoUna favola con cui l’autore ci vuole ammonire su come gli uomini, con il passare degli anni o delle generazioni, perdano e hanno perso il valore della purezza e dell’immaginazione. Il principe bambino riesce a creare mondi infiniti da pianeti poco più grandi di una stanza e ad emozionarsi su episodi e legami che sembrano essere sfuggevoli, ma che in realtà sono quelli che rendono importante la nostra esistenza. I personaggi e i luoghi irreali e solitari che incontra durante il suo viaggio, compresi quelli sulla Terra, sono un catalogo di “peccati” che minano la capacità di conservare la bellezza con cui gli occhi di bambino immaginano l’Universo, e la facilità di cogliere profonde emozioni. Ogni esperienza che viviamo segna la nostra vita e insegna al nostro animo, ma è solo dalla facoltà d’interpretare e dare un valore a queste esperienze che possiamo veramente gioire con un sorriso sul volto e nel cuore e, molto importante, non rimanere soli.

07/06/2015

Lawrence d’Arabia – C. Boccazzi

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La biografia di un personaggio che nella prima metà del 1900 ha segnato con le sue gesta l’andamento della storia. Sebbene la sua figura e le sue imprese abbiano per lo più acquisito un aspetto romanzesco, nel mondo Arabo e nei confronti del colonialismo Lawrence ha inciso molto, offuscato magari dall’evento che in quegli anni ha segnato i destini dell’Europa: la Iª guerra mondiale. Inizia ad appassionarsi del mondo arabo attraverso lo studio delle crociate e tramite le spedizioni archeologiche cui, ancora giovane, partecipa. Diverrà Principe del Deserto, unico occidentale che gli Arabi non considerano “infedele” e che eleggeranno loro capo durante la Rivolta Araba, che intraprendono, grazie alle capacità di Lawrence di mediare tra le tribù arabe in conflitto tra loro, per liberarsi dall’oppressione turca e arrivare a costituire un immaginato unico stato arabo. Come ogni grande personaggio la sua vita sarà inquieta e drammatica, non gli basteranno gli onori che raccoglie per placare la sua sete d’indipendenza e “trasgressione”. Nonostante personalità importanti, primo tra tutti Churchill, lo riterranno loro amico e ne apprezzeranno le doti, una sua costante sarà rifuggire il contatto con la gente, ma anche in questo caso, ambiguo come sempre, non smetterà di cercare il rapporto familiare che gli manca, per l’illegittimità della nascita. Morirà, non ancora cinquantenne, in un incidente con la sua amata moto e anche in questo episodio si cercheranno quei risvolti di mistero che hanno accompagnato tutta la sua vita. La narrazione di Boccazzi non è molto lineare, richiami a episodi precedenti e futuri s’intrecciano rendendo a volte poco comprensibile la storia narrata.

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