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07/12/2014

Il combattente - Come si diventa Pertini (G. De Cataldo)

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Fa sempre piacere leggere le gesta e la storia di un personaggio importante ed esemplare. Pertini: il Presidente per antonomasia; l’emblema del Partigiano; il vero Italiano. Quella di De Cataldo non è una vera biografia, l’autore narra il profilo di Sandro attraverso il racconto della preparazione di una sceneggiatura per costruire un progetto televisivo, peraltro mai realizzato. Si tratta quindi di un racconto personale, dove sono riportati gli episodi della vita di Pertini; il suo carattere; le virtù, ma anche le debolezze (se così possono essere definite). Ne esce uno spaccato storico dell’Italia dagli inizi del 1900 agli anni ’80 dello stesso secolo. Il Pertini che vive questo periodo da perseguitato, carcerato, esule, condannato a morte, statista ed infine Presidente, è un personaggio da prendere come esempio: burbero, caparbio, orgoglioso del suo stato, fedele, rispettoso ed allo stesso tempo caritatevole ma intransigente. Una figura di cui dire “ah, ce ne fossero….!”. Il racconto che ne fa De Cataldo non è un’orazione aulica, ma l’insegnamento che un padre può dare al figlio, indicandogli le persone da cui prendere esempio e i valori per cui vivere. Alla fine del libro l’autore si pone un dubbio: può nella sua grandezza, l’avvocato Pertini, essere accusato di aver agito per vendetta e non con giustizia, nei confronti dei fascisti lasciando che fossero uccisi, e di non essere stato capace di lasciare i palazzi del potere, quando questi stavano diventando corrotti negli anni ’80? Credo che la storia abbiamo ormai dimostrato, che non è possibile assolvere personaggi come Mussolini o Hitler, ed altri di destra e sinistra, soltanto perché hanno compiuto qualche azione apprezzabile in un mare di nefandezze, così non si può condannare chi ha compiuto qualche azione discutibile, a fronte di una vita corretta ed esemplare.