08/10/2017
Clochard (L. Poli)
E’ possibile da un giorno all’altro riuscire a diventare vagabondo, se fino a quel momento si è vissuto nell’agiatezza? Questo è ciò che accade al protagonista del romanzo. Suo malgrado, in pochi giorni, rimane senza professione, senza famiglia, senza un euro e senza nessun punto di riferimento: la sua vita è stravolta e l’unica salvezza, scartato il suicidio, è la vita di strada. Un cambiamento non facile, ma il sostegno degli altri “fantasmi” e la loro inaspettata disponibilità permettono a Domenico di superare questo periodo e ritrovare la forza per ricominciare. L’argomento trattato nel racconto di Poli può essere molto attuale, anche se gli sviluppi e l’ambiente in cui nasce la storia del romanzo non sono molto realistici. Ciò che manca in questa narrazione è il sentimento: ci sono molti episodi ed eventi su cui l’autore poteva approfondire gli aspetti umani, invece ho trovato il romanzo molto stile “beautiful”. Particolare è il passaggio verso la fine del racconto dalla narrazione in terza persona alla prima, fatta direttamente dal protagonista.
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14/03/2015
Sopra ogni cosa (don A.Gallo)
Chi è don Gallo, il prete anarchico, comunista, di strada? Secondo me è l’unico prete, o uno dei pochi, che contestando anche l’operato della Chiesa, svolge più di ogni altro prete il proprio compito: diffondere il Vangelo di Dio nella maniera più giusta, tenendo aperto il dialogo anche con quelli che non credono e calandosi direttamente nei problemi della gente. In questo libro, prendendo spunto dai testi delle canzoni del suo amico De André, esamina molti aspetti della vita, del convivere civile e della democrazia, e senza retorica e ammonimenti religiosi, ci illustra le sue convinzioni, spesso critiche, mostrandosi molto più laico, di chi professa di esserlo.
Dal contatto quotidiano con le diseguaglianze sociali, l’emarginazione e le discriminazioni, ci propone un quadro di quella che è la convivenza sociale e democratica nell’Italia di oggi. Affronta nei vari capitoli il tema della politica, della pace, dell’emarginazione e di come tutti questi potrebbero essere affrontati con “l’amore sopra ogni cosa” cantato da De André. Nei suoi concetti non disdegna di puntare il dito contro la corruzione dilagante, i politici e il clero, ma neanche contro i cittadini stessi, che senza rendersene conto, sono portatori dell’emarginazione verso i diversi, in ogni accezione del termine. Analizzando i testi di alcune canzoni di Faber, ci aiuta a comprendere come, il grande poeta-cantautore, sia stato anche un tenace ribelle, e come i suoi testi siano dei veri manifesti di rabbia contro le ingiustizie sociali, cogliendo gli aspetti umani e quotidiani, non senza la capacità di esprimerli con dolcezza.
Il sottotitolo “Il vangelo laico……” esprime appieno come don Gallo pone al di sopra di ogni concezione i valori civili, cardini “imprescindibili e non negoziabili” dei principi laici, che sono condivisi e patrimonio di tutti. Sarebbe troppo lungo evidenziare ogni singolo punto da poter condividere ed analizzare, per cui l’unico consiglio è quello di leggere il libro.
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