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24/01/2014

Dal “Porcellum” all’”Italicum” senza passare dal “Via.. i soliti politici”

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Nel 2005 nacque la legge elettorale che lo stesso autore definì “una porcata”. Subito fu chiaro che il testo doveva essere cambiato. In questi nove anni è successo che: si sono succeduti diversi governi con l’obiettivo di modificarla: qualcuno nato appositamente a questo scopo; si sono svolte 3 elezioni (utilizzando il “Porcellum”); alcuni referendum proposti per modificarla non sono arrivati in porto;  nel 2013 la Corte Costituzionale ha evidenziato nella legge delle norme anticostituzionali.


Nel popolo si è fatta sempre più strada l’ipotesi che i parlamentari non avessero nessuna intenzione di modificarla, in quanto così concepita, gli garantiva la permanenza sugli scranni.

Nel 2014, dopo quasi di 10 anni che se ne discute, ricordando che la spedizione dei Mille per unire l’Italia è durata meno di 6 mesi, che la nostra Costituzione è stata redatta in 18 mesi e l’autostrada del sole costruita in 8 anni, ci viene da pensare che il tempo trascorso avrebbe permesso di legiferare una legge perfetta. Ma naturalmente così non è: e nel 2014 arriva il ciclone Renzi (PD) e in mezza giornata, d’accordo con Berlusconi (FI), propone una nuova legge.

Che cosa propone in sintesi la nuova legge? In primis che le liste dei candidati sono bloccate e quindi i cittadini non possono scegliere liberamente i propri rappresentanti; che ci siano dei premi di maggioranza per i partiti più votati; che gli sbarramenti percentuali dei voti ottenuti vadano ad estromettere molti partiti, puntando verso un bipolarismo (di PD e Fi che sono i maggiori partiti?). Ricordiamo che i due punti che la Corte Costituzionale aveva indicato come anticostituzionali sono proprio le liste bloccate e il premio di maggioranza.

In conclusione: è questa la legge che ci aspettavamo? Sono questi i passi per arrivare ad una più equa rappresentanza dei cittadini? E’ questa la strada per avvicinare i cittadini alla politica? Questa legge permetterà il ricambio (almeno graduale) dei “politicanti” seduti in Parlamento? Così come si usa per i referendum mi viene da rispondere con 4 NO. A me sembra che la struttura di questa proposta di legge elettorale consolidi ancora di più “la casta” formata dai parlamentari, allontanandola maggiormente da quelli che sono i problemi reali dei cittadini.

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