05/02/2014
Mar del Plata (C.Fava)
Argentina, 1978. Il potere è in mano alla dittatura militare. I “desaparecidos” scompaiono o sono uccisi senza ragione: nel 1996 la commissione d’inchiesta ne conterà oltre 30.000 (di quelli noti). In questo clima la squadra di rugby del Mar del Plata diviene un simbolo di rivolta. Il silenzio dei giocatori al centro del campo prima di ogni partita, è il “grido” più forte da opporre al regime, e tutta la popolazione si unisce a questa insurrezione partecipando sempre più numerosa. La storia, basandosi sulle notizie fornite dall’unico sopravvissuto, racconta le vicende di questi giocatori, che prima della fine del campionato saranno tutti uccisi dal regime militare. L’autore, figlio di Giuseppe, ucciso da “cosa nostra” nel 1984, rivive le similitudini che accomunano chiunque lotti per essere libero: dal regime (in Argentina) o dalla malavita (in Sicilia). Un racconto breve, che si legge velocemente.
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