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13/08/2014

1984 (G.Orwell)

orwell, 1984, winston, fratello, grande, socing, oceania, eurasia, estasiaUna lucida descrizione di come si amministra il potere, per conquistarlo, mantenerlo, imporlo, perché questo è il fine, non il mezzo, e per dirla come l’autore “..nessuno si impadronisce del potere per cederlo successivamente”. Il fatto che il potere sia gestito fine a se stesso, senza che da esso se ne ricavi reali e illimitati vantaggi pratici, può, in prima battuta, apparire incomprensibile, ma proprio nel nostro Paese ne abbiamo gli esempi più eclatanti: basta pensare alla vita senza confort di alcuni boss della mafia. Il protagonista del romanzo esce sconfitto nella sua lotta personale, consapevole che l’unico modo di poter fronteggiare e sovvertire lo stato delle cose sia quello di far ricorso alla memoria e ai tempi andati. La storia però, molto spesso, la fa chi la racconta e così deve soccombere, fisicamente e mentalmente alle imposizione del Partito governante. Il racconto, o meglio l’analisi, sembra in alcuni momenti raggiungere l’apice dell’eccesso, ma l’unico eccesso risiede nel fatto che la dittatura raccontata è globale, mentre nella realtà, anche odierna, situazioni del genere sebbene presenti, sfuggono alla nostra attenzione perché limitate a luoghi circoscritti e confuse in una miriade di altre notizie.   

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