02/11/2014
Sostiene Pereira (A.Tabucchi)
Lisbona 1938: in Europa il nazismo sta prendendo sempre più corpo, mentre in Spagna infuria la guerra civile e in Portogallo si sta organizzando la resistenza contro il dittatore Salazar e il sostegno ai repubblicani spagnoli. E’ in questo quadro storico che Tabucchi immagina la storia di Pereira, prendendo spunto da un giornalista realmente esistito. Il protagonista si è abituato a una vita ormai tranquilla: l’appartamento in cui vive da solo; la redazione del giornale con il suo unico posto di lavoro; il bar dove consumare “omelette alle erbe aromatiche” e limonata. A un certo punto arrivano Monteiro e Marta a sconvolgere i ritmi di Pereira e lui si lascia trascinare dagli eventi, o più precisamente, accetta che il cambiamento lo travolga. Ormai la sua vita è nei ricordi: quello della moglie deceduta, con la quale si confida attraverso la fotografia; dei viaggi fatti in precedenza; dei sogni che gli portano alla mente immagini felici. Nel caldo torrido del mese di agosto, Pereira maturerà la scelta che lo porterà a cambiare vita. Un unico grande racconto dettato in un solo fiato, che Tabucchi narra dalla prima all’ultima parola del romanzo, senza neanche utilizzare punteggiatura e spaziatura per indicare i dialoghi, i pensieri o le descrizioni. Una terza persona che racconta l’evoluzione del personaggio, riportando la storia narratagli come in una confessione dalla stesso protagonista.
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