17/03/2016
Sei come sei (M.G. Mazzucco)
Anche se il romanzo è uscito qualche anno fa, l’argomento di cui tratta è attualissimo, soprattutto per gli eventi legislativi degli ultimi mesi. La storia narra di due omosessuali che convivono da vera coppia di fatto e decidono di far nascere un proprio figlio con il cosi detto metodo dell’utero in affitto. Le difficoltà della vita in comune con la bambina, dal punto di vista dei rapporti sociali, non sono nulla al confronto delle problematiche che seguono alla morte di uno di essi. Il padre “numero due”, per la legislazione vigente è un estraneo e non ha alcun diritto nei confronti della bambina, che così è affidata agli zii. La separazione è traumatica e benché zii e nonni (da parte di quello che è considerato il padre naturale deceduto) apparentemente si dimostrino disponibili, non essendolo poi di fatto, portano la piccola a compiere un gesto estremo verso un compagno di classe. I sentimenti che legano Eva, la piccola protagonista, ai due “genitori padri” sono molto forti e prevaricano gli aspetti pratici e sociali che deve affrontare nei confronti di una società e una burocrazia che in sostanza la classificano “diversa”. A prescindere dal racconto, la cui lettura ha suscitato grandi proteste al liceo “Giulio Cesare” di Roma reso famoso da una canzone di Venditti, il libro è uno spunto per poter riflettere su questioni che ad oggi è necessario affrontare e delle quali è impossibile negare l’esistenza e la quotidianità. Il mio giudizio è che ogni coppia di persone che convivono assieme, di qualunque sesso siano, debbono avere la possibilità di legalizzare la propria unione ed acquisire paritetici diritti e doveri, sia in vita che dopo la morte, di una famiglia considerata “canonica”. Per quanto riguarda la possibilità di avere dei figli, non ho remore verso l’adozione di un bambino/a. Diversa è invece la pratica dell’utero in affitto, dove il seme o l’ovulo di un soggetto della coppia è inseminato artificialmente da un terzo soggetto esterno e la gravidanza si compie nell’utero di un quarto soggetto: tale pratica è secondo me al limite della mercificazione della vita umana, sia dal punto di vista affettivo che economico. Nota di “colore locale” nel romanzo: per mettere assieme la somma necessaria a procreare la bambina, uno dei due uomini vende l’appartamento di cui è proprietario all’Isola del Giglio!
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27/03/2015
La sirena (C.Lackberg)
Una vita difficile ricca di episodi traumatici di cui il neo scrittore protagonista è vittima, partecipe passivo e artefice. E’ questo il filo conduttore del giallo della famosa scrittrice svedese. Un romanzo in cui si ha difficoltà ad entrare per il numero di soggetti che lo animano e per le storie che si accavallano, ma che poi si dipana non senza colpi di scena, dai quali ci si fa prendere. Il serial killer sconvolge la vita della cittadina e quella dei personaggi portando alla luce un passato dimenticato o che comunque si tiene sopito. L’investigatore Patrick e la moglie Erica dovranno rivivere a ritroso la vita delle vittime e dei colpevoli, per ricostruire il filo logico e il movente che portano ad individuare chi compie i delitti. La fine del racconto, dopo la scoperta dell’omicida, è ancora più tragica della storia e l’autrice raggiunge l’effetto scenico di far sobbalzare sulla sedia lo spettatore ormai rilassato, ma, sebbene non si tratti di una favola che abbisogna del classico “… e vissero tutti felici e contenti”, poteva perlomeno concludere con un taciuto “… e vissero”.
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