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07/09/2015

Le piccole memorie (J. Saramago)

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I ricordi di quando era bambino e poi ragazzo, riempiono le pagine di questo libro dell’autore portoghese. Non è un’autobiografia cronologica e sistematica, ma sono pensieri che si affacciano alla mente intrisi di tutte le lacune che il tempo ha ormai generato nella memoria. Sembra di vedere il nonno che seduto accanto al nipote gli narra le storie del suo tempo, condizionate dalla povertà e dalla vita di campagna, anche se trasferita in città. Naturalmente le capacità del premio Nobel, fanno si che tutte queste tessere buttate casualmente sulla tela, vadano comunque a farsi godere come un quadro. Di umile famiglia contadina, dedita anche all’allevamento, sarà portato a Lisbona dal padre in cerca di lavoro. Le sue radici avranno però un legame costante con il paese natio, sia per le costanti visite a casa dei parenti, sia per le abitudini familiari che continueranno a persistere nella vita cittadina.

26/12/2014

Spezie: una storia di scoperte, avidità e lusso (F.Antinucci)

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Interessante scoprire come tutta la storia, dai Romani ad oggi, sia stata condizionata dai beni voluttuari. Le spezie, sebbene siano inutili, anche nel loro ambiente principale che è la cucina, hanno influenzato da sempre le scelte che poi hanno contribuito a indirizzare l’andamento della storia e del costume dell’umanità. Già nell’Impero Romano se ne faceva largo consumo e rappresentavano uno status symbol di ricchezza e lusso: la cucina Romana era tanto speziata da essere oggi paragonabile, come utilizzo più che come gusto, a quella orientale. Ma sia allora, che nel medioevo, ciò era dovuto anche a ragioni pratiche: dovevano mascherare la difficoltà di conservazione dei cibi e quindi i loro sapori. Come tutti i beni di lusso, anche le spezie non hanno alcun valore reale: non servono assolutamente a nulla e comunque si può vivere altrettanto bene anche senza servirsene. Proprio per questa ragione, i beni di lusso, assolvono quella che è la loro reale funzione: rappresentare l’uomo, la sua immagine, la sua possibilità di spendere molto per cose futili. E’ vero altresì che il commercio di questi prodotti ha portato alla scoperta del mondo intero, spingendo i naviganti a cercare nuove rotte e a confrontarsi con le popolazioni indigene delle terre scoperte, sebbene a costo di guerre e soprusi. L’autore traccia la storia dell’umanità con riferimento all’importanza e al tipo di spezia che andava per la maggiore. Naturalmente le spezie non s’indossano, non possono essere esibite ed allora, per poter mostrare agli altri di permettersele, l’unico teatro possibile è quello dell’arte culinaria. La cucina cambia ruolo, e da semplice e indispensabile strumento di alimentazione e sopravvivenza, diviene anche e soprattutto un veicolo di rappresentazione, come lo è tuttora. Proprio per questo, il libro percorre sinteticamente il “sistema cucina”, raccogliendo interessanti ricette di tutte le epoche. E’ una lettura interessante, poiché mette in luce e ci fa comprendere quei meccanismi, che ancora oggi e forse per sempre, spingono l’uomo in molte delle proprie azioni.

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02/11/2014

Sostiene Pereira (A.Tabucchi)

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Lisbona 1938: in Europa il nazismo sta prendendo sempre più corpo, mentre in Spagna infuria la guerra civile e in Portogallo si sta organizzando la resistenza contro il dittatore Salazar e il sostegno ai repubblicani spagnoli.  E’ in questo quadro storico che Tabucchi immagina la storia di Pereira, prendendo spunto da un giornalista realmente esistito. Il protagonista si è abituato a una vita ormai tranquilla: l’appartamento in cui vive da solo; la redazione del giornale con il suo unico posto di lavoro; il bar dove consumare “omelette alle erbe aromatiche” e limonata. A un certo punto arrivano Monteiro e Marta a sconvolgere i ritmi di Pereira e lui si lascia trascinare dagli eventi, o più precisamente, accetta che il cambiamento lo travolga. Ormai la sua vita è nei ricordi: quello della moglie deceduta, con la quale si confida attraverso la fotografia; dei viaggi fatti in precedenza; dei sogni che gli portano alla mente immagini felici. Nel caldo torrido del mese di agosto, Pereira maturerà la scelta che lo porterà a cambiare vita. Un unico grande racconto dettato in un solo fiato, che Tabucchi narra dalla prima all’ultima parola del romanzo, senza neanche utilizzare punteggiatura e spaziatura per indicare i dialoghi, i pensieri o le descrizioni. Una terza persona che racconta l’evoluzione del personaggio, riportando la storia narratagli come in una confessione dalla stesso protagonista.