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22/01/2007

Pena di morte

medium_sediabig.jpgCome ritengo giusto criticare, e lo faccio, le scelte che non ritengo giuste, allo stesso modo mi sento in dovere di sottolineare e plaudire quelle che secondo me lo meritano. Mi riferisco alla richiesta di moratoria presentata all’ONU..........


Come ritengo giusto criticare, e lo faccio, le scelte che non ritengo giuste, allo stesso modo mi sento in dovere di sottolineare e plaudire quelle che secondo me lo meritano. Mi riferisco alla richiesta di moratoria presentata all’ONU dal nostro Governo sulla pena di morte. Un dibattito importante e di peso, del quale noi italiani, eredi in qualche modo di quel Granducato di Toscana, che primo Stato al mondo bandì la pena capitale, possiamo essere portavoce. E’ semplice, e addirittura retorico, usare frasi quale “rispetto della dignità umana” se poi non si è in grado di tradurre in fatti reali quelle che sono le fondamenta di ogni qualsiasi costituzione democratica, di qualsiasi nazione, o convenzione, di qualsiasi organizzazione internazionale. Il diritto alla vita è comunque, a prescindere da qualsiasi credo religioso o politico, irrinunciabile, anche per coloro che magari ritengo quella terrena solo un infame passaggio per un obiettivo più sublime.
Il “diritto alla vita” naturalmente non significa perdono, o rinuncia alla giustizia, che sono conseguenze diverse derivanti ad un’azione illecita o immorale.
Mi auguro quindi che l’appello italiano non rimanga inascoltato, e che i nostri politici, e gli altri che lo sosterranno, abbiano la forza e il coraggio di portarlo avanti, nonostante le immancabili spinte contrarie che saranno senz’altro esercitate da molti, ed anche importanti Nazioni a livello internazionale, che pur sentendosi primari portatori di democrazia, si avvalgono ancora di questo strumento di morte.

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