22/01/2007
Migranti
Apprezzabile il richiamo del Pontefice alla questione della migrazione (che come termine risulta senz’altro più gentile di immigrazione o emigrazione). Però,.....
Apprezzabile il richiamo del Pontefice alla questione della migrazione (che come termine risulta senz’altro più gentile di immigrazione o emigrazione). Però, come spesso accade, ci si domanda se chi è portavoce, eccellente, di questi inviti, sia poi il primo a mettere o a far mettere in pratica quanto predicato. Certamente si può solo essere d’accordo sul fatto che sia necessaria una maggiore tolleranza ed ospitalità per i migranti, che bisogna lasciare aperte le porte (senza generalizzare) affinché anche loro possano confrontarsi con la realtà e le capacità del posto in cui migrano, che comunque la possibilità di integrazione non debba essere elusa ed anzi in qualche modo sostenuta. Giusto, nessuna obiezione. Però allora mi chiedo, perché io (oltretutto italiano) se volessi entrare nello Stato del Vaticano, non posso farlo se non dispongo di un passi? E perché se anche autorizzato ad entrare non posso fare acquisti nel supermercato dello Stato del Vaticano, se non dispongo di un ulteriore passi?
Un celebre passo di un monologo cinematografico di Totò ai Tebani recitava: “armiamoci e partite..”
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