23/11/2015
Mandragola (N. Machiavelli)
Nel 1515 nella corrispondenza con l’amico Vettori, Machiavelli scrive che è si bene essere uomini “gravi”, ma è anche “laudabile” essere a volte “leggieri”, perché così è la natura. Con questo spirito, nella pausa che lo vede lontano dalla politica attiva, Machiavelli si dedica anche alla commedia e alla novella. La contraddizione sta nel fatto che pur potendoli considerare argomenti leggeri, l’autore li affronta con tutta la sua carica d’umanista illuminato e di uomo di grande ingegno. Il risultato è che la sua opera diverrà il riferimento per le commedie a venire. Lui sceglie la prosa e rivisitando i modelli classici già appartenuti a Plauto e Terenzio ha la capacità di inventare una nuova commedia che ben si adatta alle esigenze culturali del tempo. Sebbene lo spirito sia naturalmente quello di infondere piacere e divertimento al pubblico, Machiavelli è principalmente uomo di approfondimento e di analisi della conoscenza e dell’agire umano: sarà per questo che produrrà un’opera che non fa solo mostra di sé, ma che genera sé stessa. La storia è pur semplice: messer Nicia è alla disperata ricerca di un metodo per avere un figlio dalla moglie Lucrezia, e Callimaco, innamorato ancor prima per fama della donna, si avvale di Ligurio per raggirare e fare “cornuto e contento” il credulone signorotto. Avvalendosi del poco onesto fra Timoteo, faranno credere a Nicia che con la mandragola possono risolvere il suo problema. Trascorsa così una prima notte con la bella e pudica donna, Callimaco ne diverrà futuro amante.
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21/11/2015
Le belle Cece (A. Vitali)
A sconvolgere la tranquillità di Bellano questa volta una vicenda che ha del paradossale: la “comparsa” delle mutande della signora Malversati fuori dal focolare domestico. La storia sembra essere tragica, ma il ritrovamento della biancheria intima, la trasforma in un’invitante occasione di pettegolezzo e messa in ridicolo dei protagonisti. Sarà il maresciallo dei Carabinieri ad intervenire da buon padre di famiglia, così come si conviene in piccole comunità, per cercare di riportare sui giusti binari la vicenda e permettere ai coinvolti di mantenere la loro onorabilità, non disdegnando di lasciare in sospeso gli equivoci, facendo credere ad ognuno di avere la propria verità. Un racconto semplice dove l’autore riesce a caratterizzare i personaggi senza dover ricorrere a pedanti descrizioni.
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15/11/2015
Il caso non esiste (D. J. Hand)
Normalmente quando indichiamo che è stato il “caso” a far succedere un avvenimento, intendiamo che lo stesso non poteva accadere, se non appunto per volere del “caso”. In realtà, se qualcosa accade, è soltanto perché si sono create le condizioni “normali”, seppur improbabili, perché accadesse: quindi il “caso”, come entità generatrice di eventi non esiste. Sovente succedono degli avvenimenti che sono eccezionali ed esulano da quella che è la normalità: a questi l’uomo ha cercato di dare una risposta a volte fantasiosa, altre tragica, alcune mistica. Sono così nati i miti degli Dei dell’Olimpo, la caccia alle streghe, i miracoli, fino ad arrivare ad oggi dove la scienza della statistica può tentare di darci delle risposte. E’ certo che ciò che accade è perché poteva succedere: è soltanto questione di quante possibilità ci siano che l’evento accada, che suscita stupore. Nell’arco del tempo sono nate molte teorie: da Borel che afferma che eventi sufficientemente improbabili sono impossibili, a quella della sincronicità di Jung e della serialità di Kammerer, fino all’universo meccanico di Laplace per arrivare al principio della improbabilità. In questo libro l’autore mette a confronto e cerca di spiegare tutte queste teorie. Ritengo che l’esposizione degli argomenti sia ripetitiva e nel complesso giudico il libro non molto interessante.
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05/11/2015
Il corpo umano (P. Giordano)
Le missioni militari all’estero per molti soldati sono soltanto un periodo vissuto diversamente, un’esperienza che può portare un bagaglio di ricordi o storie da raccontare, magari con un interessante risvolto economico. A quelli che rimangono vittime o si trovano coinvolti in attentati con i loro commilitoni, il segno indelebile dell’episodio gli segna la vita. In questo romanzo l’autore racconta le vicende di un gruppo di soldati in Afghanistan: dopo un periodo di cameratismo vissuto nel campo, cercando di superare l’irrealtà dell’ambiente che li circonda, si troveranno a dover affrontare la vita che ne segue affrontando il loro senso di colpa e le ferite, corporali o psicologiche, che hanno caratterizzato il tragico episodio in cui sono rimasti coinvolti.
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