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30/03/2016

Giuda (A. Oz)

israele, giuda, tradimento, gesù, gerusalemme, oz, shemuel, atalia, wald, gurionGerusalemme, 1959: Shemuel è uno studente universitario che abbandona la facoltà per problemi economici e per una delusione d’amore ricerca nella solitudine l’ambiente per trovare risposte a sé stesso e alle sue scelte. Accetta così di lavorare a casa di un signore, dove, in cambio di vitto e alloggio oltre a un piccolo stipendio, dovrà giornalmente per alcune ore tenere compagnia a un disabile, ma soprattutto ascoltarlo e discorrerci. Lo studente vivrà alcuni mesi nell’abitazione, in un ambiente statico, che vive dei propri riti, e nella solitudine della sua mansarda cercherà di comprendere e far luce sui ricordi che i suoi ospiti tengono sopiti. Approfondendo la preparazione di quella che era la sua tesi universitaria, tesa a “sdoganare” la figura di Giuda Iscariota e mostrare un Gesù ebreo, e non cristiano, si troverà altresì a dover valutare se sia giusta o meno la creazione dello Stato di Israele. L’autore vuol porre in primo piano la figura del traditore, proponendo un’alternativa al senso comune con cui si giudica un tradimento, al punto che lo stesso, in alcune occasioni, è solo l’etichetta con cui si identificano coloro che in realtà sono coerenti con le proprie scelte.

20/03/2016

Giacomo Leopardi (raccolta dal Canzoniere e dalle Operette Morali)

leopradi, canzoniere, recanati, operette, morali, passero, silvia, infinito, colleNaturalmente non posso aggiungere nulla a tutto quanto già detto. Soltanto che è sempre piacevole rileggere opere come queste e se, come si dice, la poesia è grande quando non ha tempo, l’opera di Leopardi è sempre attuale: “O patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri degli avi nostri, ma la gloria non vedo, non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi i nostri padri antichi. Or fatta inerme, nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, formosissima donna! Io chiedo al cielo e al mondo: dite dite; chi la ridusse a tale? E questo è peggio, che di catene ha carche ambe le braccia; sì che sparte le chiome e senza velo siede in terra negletta e sconsolata, nascondendo la faccia tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, le genti a vincer nata e nella fausta sorte e nella ria. …” (All’Italia – Canzoniere)

17/03/2016

Sei come sei (M.G. Mazzucco)

omosessuali, coppia, adozione, utero, affitto, eva, christian, giose, figlio, yumaAnche se il romanzo è uscito qualche anno fa, l’argomento di cui tratta è attualissimo, soprattutto per gli eventi legislativi degli ultimi mesi. La storia narra di due omosessuali che convivono da vera coppia di fatto e decidono di far nascere un proprio figlio con il cosi detto metodo dell’utero in affitto. Le difficoltà della vita in comune con la bambina, dal punto di vista dei rapporti sociali, non sono nulla al confronto delle problematiche che seguono alla morte di uno di essi. Il padre “numero due”, per la legislazione vigente è un estraneo e non ha alcun diritto nei confronti della bambina, che così è affidata agli zii. La separazione è traumatica e benché zii e nonni (da parte di quello che è considerato il padre naturale deceduto) apparentemente si dimostrino disponibili, non essendolo poi di fatto, portano la piccola a compiere un gesto estremo verso un compagno di classe. I sentimenti che legano Eva, la piccola protagonista, ai due “genitori padri” sono molto forti e prevaricano gli aspetti pratici e sociali che deve affrontare nei confronti di una società e una burocrazia che in sostanza la classificano “diversa”. A prescindere dal racconto, la cui lettura ha suscitato grandi proteste al liceo “Giulio Cesare” di Roma reso famoso da una canzone di Venditti, il libro è uno spunto per poter riflettere su questioni che ad oggi è necessario affrontare e delle quali è impossibile negare l’esistenza e la quotidianità. Il mio giudizio è che ogni coppia di persone che convivono assieme, di qualunque sesso siano, debbono avere la possibilità di legalizzare la propria unione ed acquisire paritetici diritti e doveri, sia in vita che dopo la morte, di una famiglia considerata “canonica”. Per quanto riguarda la possibilità di avere dei figli, non ho remore verso l’adozione di un bambino/a. Diversa è invece la pratica dell’utero in affitto, dove il seme o l’ovulo di un soggetto della coppia è inseminato artificialmente da un terzo soggetto esterno e la gravidanza si compie nell’utero di un quarto soggetto: tale pratica è secondo me al limite della mercificazione della vita umana, sia dal punto di vista affettivo che economico. Nota di “colore locale” nel romanzo: per mettere assieme la somma necessaria a procreare la bambina, uno dei due uomini vende l’appartamento di cui è proprietario all’Isola del Giglio!

12/03/2016

Le più belle storie d’arte – Le più belle storie stellari (W. Disney)

topolino, qisney, arte, stellari, paperino, paperonetopolino, qisney, arte, stellari, paperino, paperoneStorie a fumetti, una parentesi tra le letture “normali”. Magari per un tuffo a ritroso nel tempo, quando da fanciullo i vari formati di “Topolino” accompagnavano la mia vita e la collezione messa da parte, ora staziona dentro a scatoloni in magazzino. Sempre simpatica l’assonanza dei nomi utilizzati per i personaggi di queste storie con quelli della realtà.

02/03/2016

Nella testa di una jihadista (A. Erelle)

jihad, erelle, inchiesta, siria, melodie, bilel, is, isis, terrorismo, islamErelle è una giornalista francese che studiando i comportamenti e le ragioni che spingono molti giovani a recarsi in Siria per partecipare alla jihad, si è trovata in prima persona ad entrare in contatto con il reclutamento via internet dello stato islamico. Non perdendo l’occasione ha subito instaurato un rapporto con il terrorista di contatto al fine di ricavarne un servizio dettagliato e reale per la propria redazione. Contattata tramite un suo profilo fittizio su internet, riuscirà a far credere al terrorista che è disposta a recarsi in Siria come sua moglie e resterà coinvolta dalla situazione fino a giungere quasi al confine Siriano. Nell’inchiesta appare evidente come sia facile per l’IS (o ISIS), attraverso l’uso dei social internet, farsi propaganda e contattare, fino al reclutamento, i giovani europei, siano essi uomini o donne. Evidenti sono la capacità dei terroristi, che peraltro dispongono di mezzi di comunicazioni all’avanguardia, di coinvolgere psicologicamente coloro che contattano e la “normalità” delle persone contattate, che sebbene generalmente stanno cercando un loro equilibrio, non sono necessariamente emarginati, instabili o falliti, ma anche insospettabili vicini dello porta accanto. La giornalista, sotto il falso account di Melodie, prende contatto con Abu Bilel, anche lui francese e braccio destro del califfo dell’IS: dall’atteggiamento e dai comportanti dell’uomo, sebbene celata dai sui discorsi, appare però evidente come la guerra santa professata e messa in atto da questi terroristi non abbia nulla di religioso e sia anzi, molto lontana dai precetti di fratellanza del credo Islamico. Dei contrattempi impediscono però alla giornalista di portare a termine il programma così come concordato con la redazione e l’intento di realizzare un servizio che possa portare alla luce questa attività di propaganda e reclutamento al fine di mettere in guardia e scoraggiare i giovani ad andare in Siria non si realizza nel modo voluto. L’inchiesta però fa scalpore e non passa inosservata, al punto che verso Erelle viene lanciata una fatwa (la condanna a morte che chiunque fedele all’Islam può compiere verso chi la riceve) e lei è costretta a vivere sotto scorta dopo aver cambiato la propria identità. L’inchiesta mette anche in evidenza le differenze che ci sono tra il califfato dell’IS e altri gruppi terroristi similari, quale ad esempio al-quaida.