03/05/2017
La spia (P. Coelho)
Nell’immaginario collettivo Mata Hari è considerata la spia per antonomasia. In questo romanzo invece l’autore ci presenta una figura diversa. Margaretha, il suo nome di nascita, non è la donna spregiudicata, seduttrice, amante dell’avventura e degli intrighi che c’immaginiamo, ma una madre che conscia del destino che l’aspetta, prende carta e penna e scrive alla figlia la verità sulla sua vita. Il romanzo si può definire epistolare, raccoglie, infatti, le lettere scritte dalla donna in cui racconta la propria vita e quelle del suo avvocato, che probabilmente lei non avrà il tempo di leggere. Da queste la figura della spia finisce in secondo piano, sebbene sarà giustiziata per questa presunta attività, di fatto la donna non l’ha mai esercitata, né i suoi accusatori trovano prove per condannarla. La sentenza è però scontata, perché Mata Hari, sebbene celebre, famosa e invidiata, è una donna pericolosa, soprattutto per chi le è amico: la società dell’epoca non è ancora pronta ad accogliere il suo stile di vita. Tra le righe del romanzo leggiamo che la sua unica colpa è di essere una donna libera, ma questa libertà, che oltre a renderla famosa provoca invidia e gelosia, si contrappone alla sua ricerca della felicità. Arriverà così a compiere scelte di sacrificio e ad alto rischio a scapito di una tranquillità che potrebbe ottenere senza alcuno sforzo, lasciando spazio a coloro che cercano di usarla. La usa forza, o disgrazia, è quella di farsi carico delle responsabilità derivanti dalle scelte fatte e di affrontare con orgoglio ogni accadimento, cercando sempre di essere prima donna anche davanti al plotone di esecuzione.
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14/09/2016
Tutta la luce che non vediamo (A. Doerr)
Disprezzo, passione, affetto, voglia vivere, paura, speranza che si fondono o scontrano tra di loro mentre la guerra porta distruzione, e singoli episodi sembrano diventare il motore del progetto disegnato dalla fatalità. In questo contesto lo scrittore racconta le vite di Marie-Laurie e Werner nei dieci anni precedenti e coincidenti con la seconda guerra mondiale. Lei, una ragazza francese che a causa di una malattia diventa cieca; lui, un ragazzo orfano tedesco con la passione per la radio. Le loro vite si dipanano in ambiti e luoghi diversi, fino al giorno in cui per poche ore avranno l’opportunità di incontrarsi. Non condivideranno nulla delle loro vite, ma queste saranno legate da un filo invisibile che le farà intrecciare fino ai giorni d’oggi. Doerr, vincitore del Premio Pulitzer, con telegrafiche descrizioni entra negli occhi e nella mente dei personaggi, facendo rivivere senza eccessi le emozioni, positive o negative, che scaturiscono dai loro sentimenti e dalle vicende di cui sono partecipi.
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