31/12/2014
La figlia del boia (O.Potzsch)
Un giallo ambientato nel 1659, in una cittadina della Baviera. La superstizione contro la ragione e la giustizia contro l’interesse sono il tema portante del racconto e delle vicende che coinvolgono i cittadini, più o meno influenti, della città. La caccia alle streghe può rappresentare, con tutte le sue conseguenze, la panacea ai macabri avvenimenti. Tra tutti i protagonisti, la figura del boia, di cui l’autore è discendente, è quella che assume maggior significato, essendo colui, che con maggior vigore dà valore alla vita, in contrapposizione con quello che si dovrebbe pensare dato il suo mestiere.
Proprio dal boia partono, e sono condotte, le investigazioni che vanno a cozzare contro il giudizio popolare, sugli omicidi dei bambini e gli altri avvenimenti che in pochi giorni sconvolgono la cittadina. Il facile additare alla “strega” da mettere sul rogo, viene messo in discussione e l’avidità dei benpensanti dovrà vedersela con la cocciutaggine di coloro che nonostante tutto, si adoperano per dare un senso e giustizia a persone emarginate. Una storia interessante che coinvolge fino alla fine.
Giudizio (0-3) = 2
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26/12/2014
Libri anno 2014
Solo per autocompiacimento dico che il libro che ho appena recensito, è il mio 50° letto nel 2014. Qualcuno dirà “bravo”, altri “t’invidio”, qualcuno “ma che ci frega”….. Non ha importanza: la mia è una soddisfazione personale e citando me stesso “Ogni volta che finisco di leggere un libro, ho l'impressione di aver posato un altro mattone nella costruzione della mia cultura.", posso dire di aver costruito un bel pezzo di muro anche quest’anno …..
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Spezie: una storia di scoperte, avidità e lusso (F.Antinucci)
Interessante scoprire come tutta la storia, dai Romani ad oggi, sia stata condizionata dai beni voluttuari. Le spezie, sebbene siano inutili, anche nel loro ambiente principale che è la cucina, hanno influenzato da sempre le scelte che poi hanno contribuito a indirizzare l’andamento della storia e del costume dell’umanità. Già nell’Impero Romano se ne faceva largo consumo e rappresentavano uno status symbol di ricchezza e lusso: la cucina Romana era tanto speziata da essere oggi paragonabile, come utilizzo più che come gusto, a quella orientale. Ma sia allora, che nel medioevo, ciò era dovuto anche a ragioni pratiche: dovevano mascherare la difficoltà di conservazione dei cibi e quindi i loro sapori. Come tutti i beni di lusso, anche le spezie non hanno alcun valore reale: non servono assolutamente a nulla e comunque si può vivere altrettanto bene anche senza servirsene. Proprio per questa ragione, i beni di lusso, assolvono quella che è la loro reale funzione: rappresentare l’uomo, la sua immagine, la sua possibilità di spendere molto per cose futili. E’ vero altresì che il commercio di questi prodotti ha portato alla scoperta del mondo intero, spingendo i naviganti a cercare nuove rotte e a confrontarsi con le popolazioni indigene delle terre scoperte, sebbene a costo di guerre e soprusi. L’autore traccia la storia dell’umanità con riferimento all’importanza e al tipo di spezia che andava per la maggiore. Naturalmente le spezie non s’indossano, non possono essere esibite ed allora, per poter mostrare agli altri di permettersele, l’unico teatro possibile è quello dell’arte culinaria. La cucina cambia ruolo, e da semplice e indispensabile strumento di alimentazione e sopravvivenza, diviene anche e soprattutto un veicolo di rappresentazione, come lo è tuttora. Proprio per questo, il libro percorre sinteticamente il “sistema cucina”, raccogliendo interessanti ricette di tutte le epoche. E’ una lettura interessante, poiché mette in luce e ci fa comprendere quei meccanismi, che ancora oggi e forse per sempre, spingono l’uomo in molte delle proprie azioni.
Giudizio (0-3) = 1
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20/12/2014
La biblioteca dell’anatomista (J.Brekke)
Il filone scandinavo del romanzo giallo-macabro si ripete con Brekke, vincitore in Norvegia, con questo libro, del premio Norli 2011. Il racconto si snoda e intreccia nell’arco dei secoli, partendo dagli anatomisti del 1500, fino agli assassini di oggi. Anche dal punto di vista logistico la storia rimbalza nel mondo, dalla Norvegia agli U.S.A., passando naturalmente per l’Italia, patria, con le proprie università, anche di questa cultura scientifica. E’ un libro antico, ancora una volta, il soggetto dal quale si dipana la storia e sebbene i luoghi siano così distanti tra loro, le vicende sembrano racchiudersi in un unico quartiere, nonostante, a volte, la difficoltà di non perdere il filo del tempo e dello spazio.
Giudizio (0-3) = 1
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14/12/2014
Fiorirà l’aspidistra (G.Orwell)
Ancora un’analisi che Orwell rivolge alla società, in questo caso a come i “quattrini” siano il motore che regola l’andamento della vita individuale. Lo scenario è quello dell’Inghilterra negli anni che precedono la prima guerra mondiale. Il protagonista, Gordon, ha deciso di condurre un’inutile e invincibile guerra contro il denaro. Le sue scelte si basano così sull’evitare di condividere quelli che sono i simboli borghesi, primo tra tutti quello del “buon posto” di lavoro; simboli che lui identifica con l’aspidistra, la pianta che immancabilmente adorna ogni casa ed angolo dell'Inghilterra. Si riduce così a vivere una vita al limite della povertà, non potendo però fare a meno di avere prestiti e sostegno da familiari e amici, anche se da questi si sente infastidito ed oppresso. Il culmine arriva quando avrà a disposizione 10 sterline (quasi un capitale all’epoca) che sperpera in una serata, godendo tutti gli agi di quella società che detesta. Da lì la caduta nel più profondo disprezzo. Sarà la consapevolezza di un figlio che deve nascere a fargli scegliere di abbandonare la lotta e accettare le regole del “buon vivere”. La scelta sarà vissuta non come una sconfitta, ma come il sollievo di essersi tolto il peso di dover ad ogni costo procedere sulla strada che aveva intrapreso.
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"7 Minuti" Teatro degli Industri Grosseto - 11/12/2014
Sceneggiatura tratta da un episodio accaduto in una fabbrica Francese. 11 donne, in rappresentanza degli operai della fabbrica, devono decidere sulla proposta dell'azienda di decurtare 7 minuti dalla pausa di lavoro. Un tema attualissimo, che vede le protagoniste fronteggiarsi sulla tutela del posto di lavoro, a costo di ogni sacrificio, od opporsi alla richiesta salvaguardando diritti acquisiti, correndo però rischi futuri. L'ottima regia di Gassman si avvale delle capacità della Piccolo e delle altre protagoniste. La storia della nottata passata a discutere, si dipana senza asserzioni filosofiche o posizioni preconcette, ma attraverso un linguaggio realistico e concreto. Il finale senza risposta lascia aperta l'interpretazione personale.
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08/12/2014
Le luci di settembre (C.R.Zafon)
Un altro dei libri dedicati ai ragazzi che l’autore ha scritto nella sua prima parte della carriera. Il giudizio che ne do è lo stesso de “Il principe della nebbia” (vedi il post del 27/11/2014). Anche il racconto si avvale degli stessi scenari dell’altro: una famiglia trasferita, il faro, una baia e un paesino quasi fuori dal mondo, fantasmi deceduti per annegamento, ragazzi che indagano come fossero adulti a rischio della vita; unica differenza la nazione in cui si svolge la vicenda. La traccia della storia forse è un poco più accattivante, ma anche in questo caso nasce dai misteri e dal passato di un enigmatico personaggio stabilitosi nel luogo.
21:44 Scritto in Letteratura | Link permanente | Commenti (0) | Facebook | Stampa
07/12/2014
Il combattente - Come si diventa Pertini (G. De Cataldo)
Fa sempre piacere leggere le gesta e la storia di un personaggio importante ed esemplare. Pertini: il Presidente per antonomasia; l’emblema del Partigiano; il vero Italiano. Quella di De Cataldo non è una vera biografia, l’autore narra il profilo di Sandro attraverso il racconto della preparazione di una sceneggiatura per costruire un progetto televisivo, peraltro mai realizzato. Si tratta quindi di un racconto personale, dove sono riportati gli episodi della vita di Pertini; il suo carattere; le virtù, ma anche le debolezze (se così possono essere definite). Ne esce uno spaccato storico dell’Italia dagli inizi del 1900 agli anni ’80 dello stesso secolo. Il Pertini che vive questo periodo da perseguitato, carcerato, esule, condannato a morte, statista ed infine Presidente, è un personaggio da prendere come esempio: burbero, caparbio, orgoglioso del suo stato, fedele, rispettoso ed allo stesso tempo caritatevole ma intransigente. Una figura di cui dire “ah, ce ne fossero….!”. Il racconto che ne fa De Cataldo non è un’orazione aulica, ma l’insegnamento che un padre può dare al figlio, indicandogli le persone da cui prendere esempio e i valori per cui vivere. Alla fine del libro l’autore si pone un dubbio: può nella sua grandezza, l’avvocato Pertini, essere accusato di aver agito per vendetta e non con giustizia, nei confronti dei fascisti lasciando che fossero uccisi, e di non essere stato capace di lasciare i palazzi del potere, quando questi stavano diventando corrotti negli anni ’80? Credo che la storia abbiamo ormai dimostrato, che non è possibile assolvere personaggi come Mussolini o Hitler, ed altri di destra e sinistra, soltanto perché hanno compiuto qualche azione apprezzabile in un mare di nefandezze, così non si può condannare chi ha compiuto qualche azione discutibile, a fronte di una vita corretta ed esemplare.
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04/12/2014
Viaggio dentro la mente (P.Angela)
Un interessante viaggio all’interno del cervello, raccontato con semplicità dal fantastico Angela “padre”. Si parte dalla “storia” del cervello, per passare alla sua conformazione e funzionamento e giungere quindi alle molteplici attività che questo organo riesce a svolgere. Le altre sezioni del libro affrontano gli aspetti legati all’intelligenza, alla creatività, ai sogni, all’importanza del dormire, ai sentimenti, accostando gli aspetti scientifici alle pratiche giornaliere. L’autore esamina altresì i condizionamenti istintivi che condizionano il cervello e nell’ultima parte, quelle che sono le attività e comportamenti che possono danneggiare o rendere più efficiente un organo così complesso. La narrazione ha la forma di un dialogo tra un ipotetico interlocutore che pone le domande e lo scrittore che a queste risponde. Pur trattando un argomento molto complesso, la lettura è accessibile a tutti.
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01/12/2014
Per dieci minuti (C.Gamberale)
Ci sono mille modi di vivere la vita e ognuno sceglie quello che gli sembra più consono, decidendo da sé, come se quella fosse l’unica scelta giusta. Capita invece che a un certo punto, inaspettatamente, un evento improvviso faccia crollare quel mondo: e ci si trova costretti a trovare un’alternativa alle nostre certezze, o forse alle paure che le rendevano tali. E’ quello che capita a Chiara: un matrimonio che si conclude con un addio attraverso una telefonata da Dublino. Ma non solo: il recente trasferimento a Roma, il lavoro che viene affidato ad altri….. e l’analista butta lì un gioco. Prendendo spunto dai metodi Steiner, per dieci minuti al giorno ci si dimentica della propria vita, delle proprie certezze, delle convinzioni e delle paure e si fa ciò che non si è mai fatto: si prova un’esperienza mai provata. Per un mese Chiara sperimenta questo metodo e si accorge che attorno a lei gira un mondo intero, un mondo che è tutto e l’opposto di tutto: che ti coinvolge, che vuol essere coinvolto, che neanche ti vede o invece ti sostiene. Sarà un percorso comunque faticoso, a ferita aperta, ma seppur tremendo, comunque necessario e con il traguardo raggiungibile.
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