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29/11/2014

Nuovo dizionario delle cose perdute (F.Guccini)

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Prosegue la “saga” di Guccini nell’elencare e descrivere oggetti e situazioni del passato: per alcuni prossimo, per altri “remoto”. Una divertente e nostalgica rivisitazione e spiegazione di oggetti e situazioni, alla moda e in uso alla metà del secolo scorso. Non c’è un confronto con il presente, senz’altro più pratico, ma sicuramente meno “romantico” e, sebbene globale, che ci rende meno partecipi convivialmente nella vita giornaliera. Per chi ha conosciuto, e fatto uso di quelli oggetti, o ha vissuto le situazioni descritte, il libro ha la funzione di un caro album di ricordi; per chi, più giovane, che forse anche per la prima volta legge quei nomi, l’opera diviene un fantastico romanzo di storia. Nell’uno e nell’altro caso, comunque, uno stimolo a riflettere su come in pochi anni siano cambiate le nostre abitudini. Una piacevole ora di lettura.     

27/11/2014

Il principe della nebbia (C.R.Zafon)

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Opera prima dell’autore, che non compete con i più recenti e famosi romanzi, primo dei quali “L’ombra del vento”. Questo, e il fatto che il racconto sia destinato ai ragazzi, implica inevitabilmente delle differenze. Ambientato in Spagna durante il periodo della seconda guerra mondiale, è una storia “fantasy” di spiriti e diavoli, dove non mancano i tradizionali riferimenti dell’argomento: la nave fantasma, il macabro pagliaccio, ombre e statue che prendono vita. I tre ragazzi, coinvolti in un segreto che affonda le radici nel passato, vanno alla ricerca della verità, non senza mettere a rischio la propria vita. E’ un racconto in cui il finale lascia aperta la porta a un futuro che continuerà a rinnovare il segreto e il ruolo del “principe della nebbia”.    

23/11/2014

Il lato oscuro del cuore (C.Augias)

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Chi apprezza il giornalista, in genere autore di saggi, avrà una conferma anche leggendo questo romanzo.

Sono storie di donne, due principali, Clara e Wanda, ed altre secondarie, ma non meno caratteristiche. La protagonista studia storia della psicanalisi, e di questo, l’autore se ne serve utilizzando, da ottimo saggista, anche brevi compendi su Freud, Jung, Charchot, che gli permettono di proporre confronti sullo stato della donna nelle varie epoche. La storia si svolge in periferia, tingendosi di giallo, attraverso violenze personali, corruzione, estorsione, pedofilia e prostituzione, fino all’omicidio: non viene praticamente risparmiato nessun aspetto negativo della nostra società. Il giornalista ha però la capacità di narrare questi avvenimenti senza renderli morbosi e violenti. Clara si troverà così a confrontarsi in prima persona con gli eventi e i sentimenti reali della vita e la paura che essi infondono: la teoria, fredda e distante, lascerà il posto al calore dell’odio e dell’amore, che in egual misura possono infiammare il cuore. Un libro senz’altro da leggere.

17/11/2014

Il nero e l’argento (P.Giordano)

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Un romanzo dall’autore de “Il silenzio dei numeri primi”. Una narrazione che scorre veloce e piacevole, nonostante l’argomento trattato. Un libro che si legge in poche ore. E’ il racconto degli ultimi mesi di vita di una tata/governante presso una giovane coppia di sposi. La scoperta del cancro e la decadenza fino al giorno estremo. L’analisi dell’autore non si limita al crudo racconto della malattia, ma esamina, attraverso i fatti quotidiani e i piccoli momenti di memoria, gli sbalzi umorali e sentimentali dei giovani coniugi. Un breve spaccato di amore e rispetto, che come un tassello di mosaico, andrà a ripetersi all’infinito.  

16/11/2014

Sarti Antonio: rapiti si nasce (L.Macchiavelli)

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Un episodio dei tanti raccontati in 40 anni di onorata carriera del sergente di polizia Sarti Antonio. Questo era già stato pubblicato nel 1985, ma in quest’occasione, l’autore lo ripropone nel testo originale, senza i tagli e le correzioni imposte nella precedente versione. Durante il proprio rapimento, e nell’oscuro silenzio della prigionia, il questurino Sarti ha l’occasione di meditare ed analizzare alcuni suoi casi rimasti irrisolti e a trovare i colpevoli. L’autore alterna capitoli in cui egli stesso dialoga con il personaggio, come fosse una presenza materiale, ed altri in cui è invece Sarti a narrare in prima persona. Il racconto ha comunque tempi lenti, più vicini alle sceneggiature degli anni 60 che a quelle attuali. Nel complesso non mi ha soddisfatto.   

03/11/2014

La Compagnia della Morte (A.Colitto)

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Storia, leggenda, fantasia: l’autore mescola gli ingredienti e nasce questa storia che si svolge nella Napoli della prima metà del 1600. E’ un romanzo breve, che non ambisce ad essere capolavoro, ma episodio di una storia a puntate (il seguito s’intitola “Peste”). E’ la storia di un pittore/cavaliere, che con il suo ardire sfida le angherie del governo spagnolo, dando con il suo gesto un sostanziale contributo all’insurrezione di Tommaso Aniello d'Amalfi (più noto come Masaniello). Le sue scelte però renderanno tragica la situazione familiare e solo alla fine anche la sua vendetta troverà soddisfazione.     

02/11/2014

Sostiene Pereira (A.Tabucchi)

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Lisbona 1938: in Europa il nazismo sta prendendo sempre più corpo, mentre in Spagna infuria la guerra civile e in Portogallo si sta organizzando la resistenza contro il dittatore Salazar e il sostegno ai repubblicani spagnoli.  E’ in questo quadro storico che Tabucchi immagina la storia di Pereira, prendendo spunto da un giornalista realmente esistito. Il protagonista si è abituato a una vita ormai tranquilla: l’appartamento in cui vive da solo; la redazione del giornale con il suo unico posto di lavoro; il bar dove consumare “omelette alle erbe aromatiche” e limonata. A un certo punto arrivano Monteiro e Marta a sconvolgere i ritmi di Pereira e lui si lascia trascinare dagli eventi, o più precisamente, accetta che il cambiamento lo travolga. Ormai la sua vita è nei ricordi: quello della moglie deceduta, con la quale si confida attraverso la fotografia; dei viaggi fatti in precedenza; dei sogni che gli portano alla mente immagini felici. Nel caldo torrido del mese di agosto, Pereira maturerà la scelta che lo porterà a cambiare vita. Un unico grande racconto dettato in un solo fiato, che Tabucchi narra dalla prima all’ultima parola del romanzo, senza neanche utilizzare punteggiatura e spaziatura per indicare i dialoghi, i pensieri o le descrizioni. Una terza persona che racconta l’evoluzione del personaggio, riportando la storia narratagli come in una confessione dalla stesso protagonista.