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15/04/2015

Ciò che inferno non è (D’Avenia A.)

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Un romanzo che trae spunto dalla cronaca reale, in particolare dall’assassinio di Padre Pino Puglisi a Palermo. Il racconto si dipana con riferimento all’ultima estate vissuta dal parroco. Intorno a lui il contrasto tra la Palermo che si mostra al mondo e il quartiere Brancaccio, sconosciuto ed evitato dagli altri stessi cittadini. Quando Federico, il protagonista conduttore del romanzo, si affaccia su questa realtà, la sua vita cambia completamente e paradossalmente prendono corpo due sensazioni in contrasto: paura e coraggio.

Immergendoci nella narrazione ci appare evidente la situazione in cui sono costretti a vivere gli abitanti di questo quartiere, simbolo di molti altri quartieri siciliani: mentre gli italiani del centro nord sono costretti quotidianamente a combattere e sopportare uno Stato che non è in grado di garantire nessuna sicurezza sociale, gli italiani del sud devono subire anche un altro stato, la mafia, della quale bisogna solo essere succubi, anche facendone parte. L’unico rimedio è fuggire dal quartiere, ma così facendo il problema rimane nell’animo e non presuppone soluzioni per il futuro. Così come insegna Padre Puglisi con la sua opera e morte, si può solo seminare briciole di amore e di paradiso, insegnando alle persone che qualcosa di bello esiste e con la volontà di tutti, e il sacrificio di molti, si può sperare in qualcosa di diverso.

Giudizio (0-3) = 2

04/04/2015

Cuore primitivo (A. De Carlo)

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Cuore primitivo (A. De Carlo)

La parabola di una convivenza, dal primo periodo di enfasi amorosa, al trascorrere del tempo monotono dove si appiattiscono anche gli interessi personali, fino alla fase conclusiva in cui si alternano rancore ed affetto. Nel romanzo lo scrittore racconta l’ultimo periodo del matrimonio tra Craig e Mara: lui antropologo inglese, lei scultrice italiana, che vivono l’epilogo della loro storia in un paesino ligure. E’ il momento dei tanti punti interrogativi, forse anche troppi (pagine intere!) che sono ormai il collante ad una storia che entrambi sentono conclusa, ma che non hanno il coraggio di ammettere a se stessi e al coniuge. Affiorano e sono analizzati dai protagonisti i sentimenti provati, il risentimento, il senso di colpa e di accusa reciproco, la ricerca del “perché”, la consapevolezza della crisi ormai in atto, ma la mancanza della ragione che può portare, lei o lui, al passo decisivo: divorziare o tornare ad amarsi dopo le necessarie spiegazioni. Sarà l’incidente capitato al marito e la necessità di riparare la casa delle vacanze, con tutto ciò che ne consegue, a fornire l’occasione per compiere la scelta definitiva.

Giudizio ( 0- 3) = 1