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29/07/2015

Numero zero (U. Eco)

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Numero zero (U. Eco)

Un ambito diverso da quello del “Il nome della rosa” o del “Il pendolo di Foucault” o del “Il cimitero di Praga”, forse perché i misteri che movimentano questo breve romanzo sono attuali e li viviamo come fatti di cronaca. Probabilmente è proprio per questo che l’autore sviluppa la storia nella redazione di un quotidiano “fantasma”. I protagonisti si muovono all’interno di un giornale che deve impaginare il suo “numero zero”, ma che già nei progetti dell’editore/padrone non dovrà mai vedere la luce. Un paradossale filo lega la morte di Mussolini con Gladio, la P2, il golpe Borghese, terrorismo e stragi degli anni di piombo, finanche la morte di Papa Luciani: ma nel paradosso, molti retroscena, rimasti velati nella cronaca reale, non si discostano dalla realtà e l’omicidio che decreterà la chiusura immediata del quotidiano, sembra esserne la garanzia. Interessanti sono le scelte redazionali, che ci mostrano l’antitesi del vero giornalismo, insinuando però il dubbio che probabilmente nella realtà, molti quotidiani e giornalisti, operano veramente in questo modo, a scapito di una corretta e libera informazione.   

27/07/2015

Avrò cura di te (M. Gramellini-C. Gamberale)

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Gioconda inizia una corrispondenza epistolare con Filèmone, il suo angelo custode, e aprendo a lui, che già peraltro li conosce, il suo animo, il suo cuore e il suo carattere, cerca nelle risposte la strada per raggiungere quella tranquillità interiore che le possa permettere di apprezzare la vita. Con l’animo ancora sconvolto dalla separazione con il marito Leonardo, la protagonista intreccia un dialogo con la propria coscienza, impersonata dall’Angelo, analizzando se stessa, sia interiormente sia esteriormente, per superare gli ostacoli che si frappongono a una vita dove il cuore possa essere in sintonia con la mente. Un’opera a quattro mani dove i due autori, apprezzati giornalisti e scrittori del momento, si confrontano impersonando l’una la protagonista e l’altro l’angelo. Il tono del romanzo è leggero e spesso divertente, pur affrontando argomenti che non sono secondari. Sebbene attraverso esperienze diverse e con caratteristiche caratteriali differenti, ognuno di noi ha avuto modo di confrontarsi con se stesso e porsi le stesse domande: sebbene il racconto non ha la pretesa di dare delle risposte ad ognuno, può comunque rappresentare una traccia e uno stimolo ad affrontare se stessi, con la consapevolezza che ciò che si sta cercando è soltanto dentro di noi.

26/07/2015

Macbeth (W. Shakespeare)

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Intrighi e assassini che funestano la giovane Albione quando i suoi regni sono ancora divisi. La tragedia di Shakespeare sintetizzata in pochi giorni l’ascesa al trono e la caduta di Macbeth, che sentendosi forte del disegno del destino, spinto dalla bramosia per il potere, si prodiga nel realizzare la profezia delle streghe e non disdegna di uccidere il vecchio re Duncan. Sarà una sequenza di delitti e cospirazioni, che porteranno alla decapitazione dello stesso Macbeth. Probabilmente è tra le tragedie dell’autore, quella in cui la morte violenta è più rappresentata, e il sangue invade la scena dall’inizio alla fine. Il fascino del soprannaturale, rappresentato nell’opera dalle streghe e dai fantasmi, si muove nella parte oscura della vita e il drammaturgo per farcelo sentire più vicino, ambienta quasi tutte le scene di notte, in quel buio in cui la paura ha il suo regno. 

24/07/2015

L’avventurosa storia dell’uzbeko muto (L. Sepulveda)

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Sono nove brevi racconti che narrano di giovani sudamericani animati dalla voglia di ribellione. Siamo negli anni 60-70 del secolo scorso ed in Cile, come in altri Paesi limitrofi, la lotta contro la dittatura o per il mantenimento della libertà sta pervadendo gli animi dei popoli e condizionando la loro vita quotidiana. In questo clima, che non risparmierà altri quartieri del mondo, e si propagherà ovunque, l’esuberanza e l’incoscienza giovanile, fanno compiere atti che a volte sfiorano il grottesco. L’autore ci narra alcune di queste storie, che nella loro semplicità, nascondono però un retroscena amaro e la consapevolezza, per i giovani, che la maturità si conquista affrontando e scoprendo la realtà.   

20/07/2015

La locandiera (C. Goldoni)

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E’ inutile raccontare la trama e i caratteri di questa commedia, che tutti conoscono e che la maggior parte hanno avuto modo di vedere rappresentata in scena. Nel libro, a compendio della commedia, sono raccolte lettere e documenti dello stesso Goldoni e di altri, allo scopo di collocare l’opera dell’autore veneziano, nel periodo in cui fu scritta.   

18/07/2015

Monte Argentario Cittadinanze Onorarie (G. Della Monaca)

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Per prima cosa tengo a precisare che il giudizio finale sul libro, non è condizionato dalla presenza di un mio piccolo contributo presente nello stesso, di cui sono onorato Gualtiero abbia fatto uso.

Lo spunto che l’autore trae dalle concessioni di cittadinanza onoraria conferite dal Comune nell’arco del tempo, serve ad analizzare situazioni e fatti che sono stati condizionanti per la popolazione dell’Argentario, incidendo sugli aspetti sociali, culturali ed economici del Promontorio.

Per molti di questi personaggi, soprattutto quelli relativi al XIX secolo e ai primi del 1900, il territorio conserva ancora memoria, sia per le vie che a loro sono state dedicate, sia per le opere che hanno contribuito a realizzare e che ancora sono presenti, magari con destinazioni diverse da quelle originarie. Il libro risulta quindi utile a riportare alla memoria anche della popolazione queste illustri figure, e naturalmente farle conoscere alle nuove generazioni. L’opera è ricca di dettagli e documenti, nonché di molte curiosità e aneddoti, che risultano interessanti anche per il lettore non locale, fornendogli quegli strumenti atti a comprendere l’attuale carattere dei cittadini dell’Argentario.

Interessante è constatare che già all’epoca, mi riferisco ancora al periodo del 1800, molti dei problemi attuali erano già presenti e nonostante lo stimolo che questi illustri personaggi cercavano di infondere, sia con parole che con opere, nella popolazione locale non è mai stato recepito, lasciando spesso ai cosiddetti “forestieri”, l’onere e l’onore d’intraprendere iniziative atte a valorizzare il territorio, e magari anche a ricavarne utili personali. Emblematico in tal senso uno stralcio di Scarabelli scritto per il periodico “L’Ombrone” (1879), dove l’avvocato dopo aver elogiato il clima, il territorio, il mare ed il paesaggio conclude “… tutto ciò finisce poi di stancare nella sua monotonia; ed il bagnante dopo essersi tuffato in mare per un paio d’ore, dopo averne dormito un altro paio, si trova imbarazzatissimo a passare un’oretta nella sera, innanzi ritirarsi ai tranquilli riposi.”. Purtroppo una considerazione che trova riscontro anche oggi, nonostante la notorietà turistica e culturale che l’Argentario aveva assunto negli anni 60 del secolo scorso, ma che non si è riusciti a mantenere nel tempo.

A fronte di quanto sopra è interessante invece scoprire che l’Argentario abbia spesso eccelso in attività e opere che l’hanno reso noto in ambito Nazionale e Internazionale e che il carattere degli abitanti, sebbene “non espansivo”, sia sempre stato forte nel contrastare gli eventi negativi che hanno segnato il territorio. A questo proposito emblematica è la ricostruzione post bellica, avvenuta in tempi brevissimi, dopo che i bombardamenti degli alleati avevano raso al suolo gran parte delle costruzioni, “elevando” il Comune tra quelli più distrutti in Italia, forse secondo soltanto a Cassino (sgomento suscita la tabella redatta dalle autorità dell’epoca dalla quale risulta che a P.S.Stefano i vani integri erano “nessuno”). Questo stesso carattere impedisce ai cittadini di non essere capaci a valorizzare quanto dovuto il territorio e la popolazione stessa, nonché la sua storia: soltanto chi per proprio conto, da altre parti del mondo, ha modo di entrarne a contatto ne rimane affascinato (sin dai tempi dei Cesari Romani). Scopriamo così, attraverso l’opera dell’autore, che la cittadinanza onoraria è andata a illustri e noti personaggi internazionali che hanno saputo apprezzare queste peculiarità: tra le prime quella dell’arte marinara, che ancora oggi vede primeggiare coloro che la praticano, con onorificenze a livello mondiale.   

Altra caratteristica che contraddistingue il carattere degli abitanti è la solidarietà, probabile retaggio della vita marinara, ed anche tra coloro cui è stata conferita la cittadinanza onoraria, non mancano personaggi che ne sono stati simbolo, vedasi per tutti Madre Teresa di Calcutta.

In sintesi, si può quindi concludere, che anche questa “fatica” di Della Monaca, oltre che ripercorrere minuziosamente la vita e le caratteristiche di Monte Argentario, è un valido strumento sia alla salvaguardia della memoria, per coloro che abitano il Promontorio, sia di conoscenza e promozione, per coloro che ne conoscono solo il nome.Giudizio (0-3) = 2

06/07/2015

Rossella (A. Ripley)

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Dopo le avventure di “Via col vento” la vita di Rossella O’Hara continua con l’altalenarsi di vicende più o meno reali ed a volte vicine alla fantasia. L’animo ribelle e capriccioso della donna, sempre alla ricerca di una propria identità, la spinge a tuffarsi in situazioni che allo stesso tempo fortificano il suo carattere. Questo secondo capitolo amplia i confini d’azione di Rossella, portandola fino alle terre d’origine della propria famiglia. Sempre protesa a voler essere sopra tutti, aiutata dalla bellezza e dall’enorme ricchezza economica, vivrà i suoi anni tormentata dall’amore verso Rhett e alla sua riconquista, non disdegnando comunque azioni caritatevoli e di disponibilità verso le persone meno fortunate o pavide. Dopo la morte di alcune persone a lei molto care, inizia il suo viaggio alla riconquista del marito deciso a divorziare: questo la porterà a riallacciare rapporti con i parenti irlandesi e all’acquisto dei vecchi possedimenti degli O’Hara in Irlanda. Da “falsa” vedova, a contadina, a quasi contessa, la Ripley la proietta nella società inglese, che per molti aspetti non è lontana da quella americana, finanche nella lotta sociale ed armata tra contadini e proprietari terrieri.

Giudizio (0-3) = 1