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26/04/2017

Il triangolo dei tre misteri (G. F. Casalini)

mistero, triangolo, casalini, loffredo, vilhena, galita, hedia, cousteau, cavtat, algeriaChi fossero Romolo e Remo, chi fosse la lupa, com’è nata Roma è ancora oggi un mistero, che poi, come spesso accade, si è trasformato in leggenda. E’ da allora che la nostra Penisola è ricca di misteri, spesso affascinanti, leggende appunto, ma che spesso nascondono verità inquietanti e sono quindi causa di tragedie e disperazione. In questo libro l’autore Casalini ne affronta tre, che sebbene non interessino direttamente il territorio nazionale, coinvolgono cittadini italiani o il nostro mare. Riguardano l’affondamento di tre navi, due avvenuti nel 1961 ed uno nel 1974. Hanno avuto ed hanno ancora un vasto eco, poiché su due di essi soprattutto, i primi due, non è dato sapere cosa sia successo: le cause dei naufragi sono ignote e le navi affondate e i corpi dei marittimi non sono mai stati trovati. Le storie, per chi non le conosce, possono certamente essere degne di curiosità, ma leggendo il libro non mi è chiaro quale sia lo scopo dell’autore. Sicuramente è un modo per non dimenticare gli eventi e il dolore dei familiari delle vittime; certamente Casalini è molto partecipe alle vicende della famiglia Loffredo e alla scomparsa dei suoi cari, con enfasi e passione ci racconta il loro dolore, i loro dubbi, la loro dignità nell’affrontare drammi e anche successi. Oltre a questo però il libro non ci consegna altro: è chiaro che l’autore non è stato in grado di approfondire con nuove ricerche e documentazioni gli eventi, né è in grado di fornire nuove informazioni, anzi spesso conclude le descrizioni dei fatti ponendo lui stesso delle domande. Chi si appresta a leggere il libro sa in partenza che non potrà avere le risposte ai misteri narrati, altrimenti non sarebbero più tali, ma sia già conosca i fatti sia ne venga a conoscenza con la lettura, secondo me rimane deluso: nel primo caso, perché appunto non avrà nuove informazioni, se non quelle personali legate alla famiglia; nel secondo, perché dati e racconti non hanno una linearità, ma si ripetono più volte anche in maniera confusa, dando spesso l’impressione che il capitolo che ci si appresta a leggere sia un nuovo racconto.  

23/04/2017

La fine della storia (L. Sepulveda)

sepulveda, storia, cile, nicaragua, belmonte, allende, krassnoff, kramer, oficina, grimaldiNonostante il titolo del romanzo, il racconto di Sepulveda ci insegna che la storia non avrà mai fine. Ma qual è la storia cui si riferisce lo scrittore? E’ quella che non è raccontata nei sussidiari di storia, bensì quella che nascosta determina la storia che tutti conosciamo.  Dalla seconda guerra mondiale gli intrighi internazionali si susseguono e chiamano gli stessi attori, che si ripetono da sempre, a confrontandosi sull’uno o sull’altro fronte al servizio di questa o quella fazione. Agenti segreti, rivoluzionari, mercenari s’incrociano in questo racconto, che seppur breve, riesce a mostraci un quadro molto intenso di cosa, a nostra insaputa, succede dietro “le quinte” e ci porta così a meditare su cosa, anche oggi, può celarsi dietro i fatti che viviamo. Il racconto è naturalmente ambientato principalmente in Cile, ma spazia, attraverso i personaggi, sul mondo intero: dalla Germania alla Russia, anche quando erano Terzo Reich e D.D.R. e U.R.S.S., dagli stati del Sud America alla Cecenia, dall’Afghanistan allo stato cosacco mai nato. Il protagonista, benché abbia ormai deciso di ritirarsi a vita privata, si troverà coinvolto in un’altra “missione speciale” che lo vedrà confrontarsi con le ombre del passato e che riaprirà le ferite di un tempo, mettendo a rischio il difficile tentativo di cancellare dalla memoria torture e sopraffazioni conosciute, vissute e combattute.  

16/04/2017

Teresa d’Avila (S. Lusini)

avila, teresa, santa, dottore, chiesa, lusini, vagabonda, tormes, castiglia, carmeloUna Santa importante per la Chiesa Cattolica: prima donna ad essere proclamata Dottore della Chiesa; riformatrice del Carmelo; fondatrice di 30 conventi. Don Sandro Lusini coglie lo spunto di raccontarci la Santa dal viaggio da lui compiuto lungo la Ruta teresiana. La prima parte del libro è infatti un interessante resoconto del percorso che da Avila, città natale di Teresa, porta a Alba De Tormes, luogo dove è deceduta. L’autore ci narra i paesaggi della Spagna Castigliana e l’atmosfera che in essi si respira, con un’appassionante descrizione di immagini e sensazioni. Nella seconda parte sviluppa invece l’opera della Santa, i suoi insegnamenti, i suoi libri, la sua dottrina, le sue vicissitudini anche in seno alla Chiesa, che non la giudicava con benevolenza in quanto donna: “Obstat sexus” era la formula con cui ci si opponeva ad ogni sua iniziativa o riconoscimento. L’importanza della Santa non poteva però rimanere oscurata e con il passare del tempo e una visione più conciliante della Chiesa, le sono stati attributi e riconosciuti i meriti che le spettano.      

04/04/2017

La scuola cattolica (E. Albinati)

albinati, scuola, cattolica, delitto, circeo, trieste, quartiere, roma, crimine, tortureNon è un libro che si legge per caso: sono 1.300 pagine che richiedono impegno e volontà. Visto l’approssimarsi della bella stagione non pensate di portarlo “sotto l’ombrellone”, anche solo per la sua mole, a meno che non vogliate un peso per evitare che il vento vi porti via l’asciugamano! Anche considerarlo un romanzo è secondo me azzardato. Il delitto del Circeo è stato uno dei crimini che negli anni settanta dello scorso secolo sconvolse la cronaca nazionale per la sua efferatezza e per l’ambiente in cui si era sviluppato. Di questo libro, quel delitto, è l’idea generatrice, ma se credete di trovarne il racconto dei fatti rimarrete delusi: la cronaca pura e semplice si limita a circa venti pagine. Il progetto dell’autore, compagno di scuola di coloro che hanno perpetrato le torture e l’omicidio del Circeo, è quello di raccontare e analizzare il quadro sociologico di quel periodo, per trovare la motivazione dell’efferato atto criminoso, aldilà della componente soggettiva degli assassini. L’opera assume così la veste di un saggio antropologico che affronta i temi della famiglia, della scuola, della religione, del sesso, del masochismo, del rapporto uomo-donna, della borghesia, della politica, della violenza, il tutto arricchito da racconti e ricordi personali dell’autore. Domande e dubbi, ma anche certezze, che può porsi ed affrontare qualsiasi persona: Albinati le porta alla luce senza reticenze, dalle più banali a quelle che spesso si ha vergogna di confessare, agli altri o a sé stessi. La struttura del libro è quindi interessante, ma l’approfondimento degli argomenti diventa spesso ripetitivo: lo stesso autore ad un certo punto della narrazione dice “Seguitemi se potete, se ne avete voglia, il tempo, la pazienza…” e bisogna effettivamente farsi carico di tutto questo per arrivare a leggere ogni singola pagina. E’ possibile procedere nella lettura saltando dei capitoli senza sentirne la mancanza e questo, a mio parere, lascia dei dubbi sulla validità dell’opera.