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04/12/2015

La regola dell’equilibrio (G. Carofiglio)

carofiglio, guerrieri, annapaola, larocca, giustizia, legge, corruzioneQuesta volta l’avvocato Guerrieri ha come cliente un giudice accusato di corruzione. Si tratta di un ex compagno di università, quindi collega e amico, e questi aspetti distraggono il protagonista da una visione oggettiva dei fatti. Con il procedere dell’inchiesta e quindi della difesa, Guerrieri prenderà coscienza della situazione e dovrà così affrontare delle scelte che turbano le proprie convinzioni. Molto interessante è la relazione che il giudice espone ad una conferenza durante la narrazione: l’oratore infatti pone in evidenza la difficoltà che giudici, avvocati e magistrati hanno nell’espletare il proprio lavoro sempre in bilico tra operare a favore della giustizia o della legge. Questo tema è il cardine del romanzo, lo stesso Guerrieri sarà tormentato da questa scelta, che diviene ancor più pressante se l’accusato opera egli stesso nell’ambito giudiziario. L’autore ci porta a riflettere sugli aspetti fondamentali di questa differenza, che spesso nei nostri giudizi ci spinge a considerazioni errate: se la giustizia impone per coscienza di condannare chiunque abbia commesso un reato, la legge impone per diritto che anche costui sia difeso come fosse innocente.

23/11/2015

Mandragola (N. Machiavelli)

mandragola, machiavelli, callimaco, lucrezia, timoteo, nicia, ligurio, sostrata, siro, amanteNel 1515 nella corrispondenza con l’amico Vettori, Machiavelli scrive che è si bene essere uomini “gravi”, ma è anche “laudabile” essere a volte “leggieri”, perché così è la natura. Con questo spirito, nella pausa che lo vede lontano dalla politica attiva, Machiavelli si dedica anche alla commedia e alla novella. La contraddizione sta nel fatto che pur potendoli considerare argomenti leggeri, l’autore li affronta con tutta la sua carica d’umanista illuminato e di uomo di grande ingegno. Il risultato è che la sua opera diverrà il riferimento per le commedie a venire. Lui sceglie la prosa e rivisitando i modelli classici già appartenuti a Plauto e Terenzio ha la capacità di inventare una nuova commedia che ben si adatta alle esigenze culturali del tempo. Sebbene lo spirito sia naturalmente quello di infondere piacere e divertimento al pubblico, Machiavelli è principalmente uomo di approfondimento e di analisi della conoscenza e dell’agire umano: sarà per questo che produrrà un’opera che non fa solo mostra di sé, ma che genera sé stessa. La storia è pur semplice: messer Nicia è alla disperata ricerca di un metodo per avere un figlio dalla moglie Lucrezia, e Callimaco, innamorato ancor prima per fama della donna, si avvale di Ligurio per raggirare e fare “cornuto e contento” il credulone signorotto. Avvalendosi del poco onesto fra Timoteo, faranno credere a Nicia che con la mandragola possono risolvere il suo problema. Trascorsa così una prima notte con la bella e pudica donna, Callimaco ne diverrà futuro amante.

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21/11/2015

Le belle Cece (A. Vitali)

          

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A sconvolgere la tranquillità di Bellano questa volta una vicenda che ha del paradossale: la “comparsa” delle mutande della signora Malversati fuori dal focolare domestico. La storia sembra essere tragica, ma il ritrovamento della biancheria intima, la trasforma in un’invitante occasione di pettegolezzo e messa in ridicolo dei protagonisti. Sarà il maresciallo dei Carabinieri ad intervenire da buon padre di famiglia, così come si conviene in piccole comunità, per cercare di riportare sui giusti binari la vicenda e permettere ai coinvolti di mantenere la loro onorabilità, non disdegnando di lasciare in sospeso gli equivoci, facendo credere ad ognuno di avere la propria verità. Un racconto semplice dove l’autore riesce a caratterizzare i personaggi senza dover ricorrere a pedanti descrizioni.

15/11/2015

Il caso non esiste (D. J. Hand)

borel, hand, caso, jung, laplace, kammerer, serialità, improbabilità, serialità, mitiNormalmente quando indichiamo che è stato il “caso” a far succedere un avvenimento, intendiamo che lo stesso non poteva accadere, se non appunto per volere del “caso”. In realtà, se qualcosa accade, è soltanto perché si sono create le condizioni “normali”, seppur improbabili, perché accadesse: quindi il “caso”, come entità generatrice di eventi non esiste. Sovente succedono degli avvenimenti che sono eccezionali ed esulano da quella che è la normalità: a questi l’uomo ha cercato di dare una risposta a volte fantasiosa, altre tragica, alcune mistica. Sono così nati i miti degli Dei dell’Olimpo, la caccia alle streghe, i miracoli, fino ad arrivare ad oggi dove la scienza della statistica può tentare di darci delle risposte. E’ certo che ciò che accade è perché poteva succedere: è soltanto questione di quante possibilità ci siano che l’evento accada, che suscita stupore. Nell’arco del tempo sono nate molte teorie: da Borel che afferma che eventi sufficientemente improbabili sono impossibili, a quella della sincronicità di Jung e della serialità di Kammerer, fino all’universo meccanico di Laplace per arrivare al principio della improbabilità. In questo libro l’autore mette a confronto e cerca di spiegare tutte queste teorie. Ritengo che l’esposizione degli argomenti sia ripetitiva e nel complesso giudico il libro non molto interessante.

05/11/2015

Il corpo umano (P. Giordano)

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Le missioni militari all’estero per molti soldati sono soltanto un periodo vissuto diversamente, un’esperienza che può portare un bagaglio di ricordi o storie da raccontare, magari con un interessante risvolto economico. A quelli che rimangono vittime o si trovano coinvolti in attentati con i loro commilitoni, il segno indelebile dell’episodio gli segna la vita. In questo romanzo l’autore racconta le vicende di un gruppo di soldati in Afghanistan: dopo un periodo di cameratismo vissuto nel campo, cercando di superare l’irrealtà dell’ambiente che li circonda, si troveranno a dover affrontare la vita che ne segue affrontando il loro senso di colpa e le ferite, corporali o psicologiche, che hanno caratterizzato il tragico episodio in cui sono rimasti coinvolti.   

25/10/2015

Notte di stelle (M.Hack – V.Domenici)

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Il primo uomo “pensante” che si è trovato sulla terra ha alzato gli occhi al cielo e dopo lo stupore e la meraviglia dello spettacolo stellare, si è chiesto che cosa ci fosse lassù! Cercare di spiegare cosa fosse la volta celeste, soprattutto quella notturna, è stato uno dei quesiti che hanno affascinato l’umanità sin dall’inizio. Dove non poteva arrivare la scienza di allora, si ricorreva a miti e fantasie, che ci hanno accompagnato per millenni ed ancora oggi, sebbene oramai sappiamo molte cose delle stelle e degli astri in genere, la mappa del cielo fa riferimento ai nomi e alle figure di questi miti. Questo libro è diviso in due parti: nella prima di ogni capitolo, Hack ci spiega scientificamente le stelle o la costellazione o la galassia di cui tratta il capitolo; nella seconda, Domenici ci racconta i miti che l’hanno accompagnata. La parte scientifica, seppur interessante e ben spiegata, pone comunque dei limiti a coloro che non “masticano” di questi argomenti: comprendere il milionesimo di secondo e i milioni di anni luce, non è fatto di tutti i giorni; così come immaginare che la terra naturalmente dovrà soccombere perché la sua stella vitale, il Sole, come tutte le stelle avrà una fine. La seconda parte invece raccontandoci la mitologia che passa dai Babilonesi, agli Aztechi, ai Greci narra immagini fantastiche che ci proiettano in racconti da favola, sebbene molto spesso con un epilogo tragico o violento.

13/10/2015

La riforma del Senato

Con il voto di oggi è stata approvata la riforma del Senato e quindi prosegue la riforma costituzionale di Renzi. Sarò dalla parte sbagliata, ma non la ritengo una bella notizia. Le considerazioni che mi portano a questa affermazione sono presto dette: se quello sancito dalla Costituzione era definito “bicameralismo perfetto”, una ragione ci deve essere; che la Costituzione fu scritta da persone che lottarono a prezzo della vita per ottenerla e che a livello mondiale, la nostra, sia considerata un documento che non ha eguali, è un altro aspetto da tenere in considerazione. Qualcuno afferma che ormai l’organizzazione parlamentare, e la Costituzione stessa, non siano al passo coi tempi: io credo invece che il problema risieda nel fatto che non vengono messe in pratica! Se si applicassero le norme e gli ideali che la Costituzione sancisce, molti dei nostri parlamentari dovrebbero cambiare mestiere e sicuramente si otterrebbero dei risultati migliori, che non quelli che verranno dalle riforme del Senato e della Costituzione.  

Dieci piccoli indiani (A. Christie)

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Uno dei tantissimi e noti gialli della scrittrice inglese. Scritto nel 1939, nelle sue versioni ha cambiato diversi titoli. E’ una delle storie in cui non compaiono i famosi investigatori creati dall’autrice, ed anzi è un racconto che si discosta dagli schemi tradizionali dei gialli: non compare nessun personaggio con il compito specifico di condurre le indagini e l’assassino è lui stesso vittima.

La storia si svolge prevalentemente su di un’isola pressoché deserta e le vittime si trovano a fronteggiarsi, oltre che nel cercare di salvare la propria vita, anche nel provare a risolvere l’enigma dal quale scaturiscono gli omicidi. Sarà quindi un intreccio si sospetti, di accuse e di giustificazioni che mettono a confronto i vari caratteri dei personaggi. Una nenia infantile e dieci piccole statuine cadenzano il flusso delle morti dei presenti.

La prigione e la giustizia sono gli elementi che l’autrice porta alla nostra attenzione. L’isola è, di fatto, il carcere in cui i personaggi scontano la propria pena, fino all’esecuzione; l’assassino, per quanto crudele, svolge il compito del giustiziere, fino al culmine di uccidere se stesso per gli omicidi compiuti. Con questo gesto si arriva all’apice della giustizia, così da annullare anche le giustificazioni che ci indurrebbero a perdonare gli errori commessi dai personaggi, e che gli sono valsi la “condanna a morte”, per altro non perseguibili dalla giustizia ordinaria, vista la loro dinamica. 

10/10/2015

Anatomie (H. Aldersey-Williams)

corpo, vita, anatomia, aldersey, williams, fegato, cuore, scheletro, cervello, dissezioneConosciamo veramente il corpo che contiene la nostra vita? Vita intesa sia dal punto di vista materiale, perché è in esso che sono contenuti gli organi e le funzioni che ci fanno vivere, sia dal punto di vista metafisico, per chi crede all’esistenza dell’anima? Sicuramente no! Ognuno di noi ha delle cognizioni che si è fatto con l’esperienza, che possono essere più o meno approfondite, magari se avete studiato medicina, ma sostanzialmente molti aspetti del funzionamento e dell’importanza degli organi, tessuti e quant’altro compone il nostro organismo ci sono ignote. Purtroppo quando veniamo al mondo nessuno ci fornisce un libretto d’istruzioni, anche perché sarebbe così voluminoso che non basterebbe la vita a leggerlo, e così a differenza di come facciamo quando compriamo un nuovo oggetto, con questo, che è il più importante, dobbiamo “andare a naso”! La curiosità ha però spinto l’uomo, sin dai tempi più antichi, a dare delle spiegazioni agli eventi “interni” che ci riguardano, inizialmente solo filosofeggiando sulle risposte e passo dopo passo utilizzando tecniche e strumenti sempre più sofisticati a determinare delle certezze. In questo libro l’autore c’illustra come nel tempo si è evoluta la conoscenza del corpo umano e come questo, o qualche singola parte di questo, siano stati tenuti in considerazione nella nostra crescista antropologica. Interessante è scoprire che un grande passo avanti è stato fatto solo negli ultimi decenni, anche solo negli anni duemila. Curiose invece le credenze che ci hanno accompagnato per centinaia di anni, che sebbene molto originali e bizzarre, e spesso senza fondamento alcuno, dimostrano però l’interesse e la voglia di conoscenza che da sempre ha spinto l’uomo a dare una risposta a tutto ciò che lo circonda e alla sua stessa sostanza. L’ultimo capitolo riguarda gli studi e le affermazioni di alcuni medici o studiosi riguardo alla possibilità di prolungare le attività corporee di molti decenni o addirittura di renderci immortali in buona salute: secondo alcune tesi questo sarebbe tecnicamente possibile. Al momento però siamo soltanto in grado di prolungare la vita dell’uomo, ma non la sua salute, e per quanto mi riguarda, non credo sia sempre la scelta migliore.

30/09/2015

Un libero Santostefanese (A. Busonero)

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Un gioco di parole basato sul nome del protagonista e la sua cittadinanza, dà il titolo all’opera di Busonero. L’autore nel libro racconta la vita del nonno paterno e da questa ricava lo spunto per analizzare e approfondire le vicende di quello che è stato il periodo più cupo dell’Italia unita: la seconda guerra mondiale. Il protagonista ha vissuto in prima persona gli eventi bellici, lui come soldato, la famiglia e la terra natia, con tutti i suoi concittadini, vittime degli incessanti bombardamenti alleati. Ne nasce un quadro interessante, dove le vicende personali superano se stesse e diventano la storia comune di molte persone che hanno vissuto quell’epoca. Grazie anche alla sua professione, Busonero è riuscito a raccogliere informazioni dettagliate che riguardano gli aspetti militari, soffermandosi nella descrizione delle attività intraprese dalle forze alleate per sconfiggere i tedeschi sull’Argentario, superando altresì i dati statistici e cercando di comprendere gli stati d’animo di chi ne era protagonista. Dal dicembre ’43 al giugno ’44 il Promontorio divenne teatro quasi quotidianamente d’incursioni e bombardamenti aerei, al punto di apparire nelle cronache Americane e di “guadagnarsi l’onore” di essere il secondo paese più distrutto d’Italia. Appare strano come oggi nella memoria degli abitanti questo ricordo sia ancora vivo e allo stesso tempo dimenticato: è presente in tutti perché molte famiglie hanno subito la perdita di un congiunto e tutte hanno visto le loro abitazioni in macerie; è superato, alla stregua dello scenario desolante che con ardore e volontà la popolazione ha saputo mettersi alle spalle ricostruendo in tempi brevissimi l’intero paese. Molte le testimonianze reali presenti nel libro, considerato il tempo trascorso da allora, che sebbene può farci sembrare quegli eventi ormai molto lontani, nella realtà è ancora un ricordo personale per molti nostri contemporanei. Un esercizio interessante da parte dell’autore è quello di inserire all’interno del racconto i pensieri e le sensazioni che provavano i protagonisti e gli scenari e panorami che si presentavano ai loro occhi, certamente inventati, ma che creano delle parentesi romanzate e che sicuramente non si discostano da quelli reali avvertiti e vissuti.

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25/09/2015

Tarass Bulba (N. Gogol)

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Il mondo dei cosacchi, al tempo in cui combattevano nei territori ucraini e polacchi, per contendersi il territorio e far prevalere il credo religioso. Bulba è un padre che incarna in toto la cultura cosacca e s’impegna a metterla in pratica, sia nella propria vita, sia nell’educazione da trasmettere ai figli. Non rinunciando mai ai valori del suo popolo arriverà, con onore in base a questi, a sacrificare la vita propria e degli stessi figli. Il romanzo narra la loro vicenda dall’uscita del collegio fino alla morte. Per i figli sarà una vita breve, senza la possibilità di costruirsene una propria da condividere con una famiglia o comunque in base alle proprie scelte. Inseriti subito nell’esercito cosacco troveranno la morte entrambi, sebbene in difesa di valori che possono considerarsi diametralmente opposti.   

15/09/2015

La materia oscura (A. Casas)

materia, fisica, cosmo, universo, oscura, energia, newton, einstein, casas, galassia“…non è ancora stato individuato nessun neutrino, ma siamo certi della loro esistenza.” : questo è uno dei concetti espressi nel libro. Per noi homo sapiens, con un “sapiens” medio o magari anche medio alto, che siamo comunque legati alla misura e per comprendere ciò che ci circonda abbiamo inventato il tempo e lo spazio, quando affrontiamo argomenti di fisica, e soprattutto quella legata alla cosmologia, abbiamo l’impressione di leggere un testo in una lingua diversa dalla nostra. I concetti, le formule, le teorie, se vogliamo anche affascinanti, che sono trattati in questi libri ci sfuggono di mano e dalla mente. Il problema dei termini usati come sempre potrebbe essere superato con un approfondimento su dizionari e testi specifici, ma quello che non riusciamo a comprendere sono gli ambiti in cui i fenomeni descritti operano. I miliardi di anni luce che separano ogni evento, l’infinitamente piccolo o grande della materia e magari l’inesistente che esiste, ci disorientano, così come la stessa astrattezza delle formule. Benché in questa pubblicazione si cerchi, anche con immagini e grafici, di spiegare nella maniera più semplice ogni concetto, il risultato per chi legge non è ottimale. Arrivare a concepire che non si può andare “a prima” del Big Bang perché il tempo è nato in quel momento e che se ci si prova, il tempo non tornerà indietro ma andrà avanti, è un’impresa che possiamo concepire solo se ci rifugiamo nella filosofia. Lo stesso oggetto del libro, la materia oscura, è l’elemento che sicuramente costituisce quasi la totalità dell’Universo, ma di cui non abbiamo traccia reale. Oscura è definita anche l’energia che spinge l’Universo ad ampliarsi, certamente presente ma non individuata, e che in base alle attuali conoscenze porterà alla scomparsa dell’Universo stesso. L’unica soddisfazione avventurandosi nella lettura di questi argomenti è quella d’impadronirci di qualche altra briciola di cultura.

07/09/2015

Le piccole memorie (J. Saramago)

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I ricordi di quando era bambino e poi ragazzo, riempiono le pagine di questo libro dell’autore portoghese. Non è un’autobiografia cronologica e sistematica, ma sono pensieri che si affacciano alla mente intrisi di tutte le lacune che il tempo ha ormai generato nella memoria. Sembra di vedere il nonno che seduto accanto al nipote gli narra le storie del suo tempo, condizionate dalla povertà e dalla vita di campagna, anche se trasferita in città. Naturalmente le capacità del premio Nobel, fanno si che tutte queste tessere buttate casualmente sulla tela, vadano comunque a farsi godere come un quadro. Di umile famiglia contadina, dedita anche all’allevamento, sarà portato a Lisbona dal padre in cerca di lavoro. Le sue radici avranno però un legame costante con il paese natio, sia per le costanti visite a casa dei parenti, sia per le abitudini familiari che continueranno a persistere nella vita cittadina.

01/09/2015

C’è un re pazzo in Danimarca (D. Fo)

cristiano, fo, danimarca, pazzo, re, jacopo, struensee, federico, leggi, rivoluzioneNon è novità che la realtà superi la finzione e la storia raccontata dal premio Nobel in questo libro, potrebbe tranquillamente essere prestata al copione teatrale di una commedia. Lo scrittore, con l’aiuto del figlio Jacopo, ha raccolto documenti, atti, pubblicazioni e soprattutto diari dei personaggi che hanno caratterizzato la corte Danese sotto il regno di Cristiano VII. Dando continuità a questo materiale ne è scaturita una storia che pare un vero e proprio romanzo. Il fulcro sul quale si muove tutta la vicenda è la follia del Re stesso. Salito al trono in giovane età e già colpito dalla malattia, il sovrano ha caratterizzato le vicende della corte e del Regno, sia nelle scelte pubbliche e di Stato, che nella vita privata della famiglia. Non nascondendo mai la sua pazzia, comunque nota a tutti, riusciva persino a sfruttarla per prendersi gioco degli aristocratici, per sfuggire all’etichetta regale e finanche per giustificare le scelte ardite e molto progressiste per l’epoca, sulla conduzione dello Stato. Siamo più o meno nella seconda metà del settecento, ancor prima della rivoluzione francese, e in Danimarca, Cristiano e i suoi consiglieri, principalmente il medico tedesco Struensee (finito comunque decapitato), propongono leggi contro la pena di morte, lo status di servitori della gleba, il latifondo e il monopolio navale, i privilegi nobiliari, e a favore della liberalizzazione dei coloni, dell’istruzione popolare, dell’assistenza sanitaria e molte altre, che all’epoca non erano ancora vigenti in nessun altro Stato o stavano soltanto vedendo gli albori. Nella vita privata il Monarca doveva fare i conti con gli inganni della matrigna, pronta a tutto pur di portare sul trono del Regno il proprio figlio, a scapito di quello di Cristiano. Dovrà così rinunciare alla propria moglie e ai suoi amici e riuscirà soltanto in seguito a proteggere il figlio e a costruire con questo un solido legame che lo porterà ad essere il successivo sovrano di Danimarca.

28/08/2015

Quando nascono i desideri (L. Dyllon)

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E’ giusto fare progetti per la vita e attendere che si realizzano per essere felici? O immaginare un’esistenza da condividere con il proprio compagno/a assaporando lentamente le gioie da condividere? L’autrice ci indica il proprio pensiero in questo romanzo: e la sua risposta è “no”! Arrivata a quasi quarant’anni, Gina, la protagonista del racconto, ha immaginato una vita di progetti da realizzare con l’amore di gioventù; ha immaginato un futuro familiare con il marito; avrebbe voluto pianificare ogni cosa: ma la nostra esistenza ci pone sempre degli ostacoli che sconvolgono i nostri piani. La scomparsa di una persona cara, un incidente, una malattia e in molti altri casi, problemi economici, la perdita del lavoro e tutto ciò di cui il quotidiano ci fa partecipi o vittime. Anche un cambiamento radicale, l’azzeramento di quello che è stato per ripartire da zero, può diventare un progetto e un’aspettativa per il futuro, ma anche questo può essere stravolto.

Gina imparerà, non senza fatica e dolore, che bisogna godere giornalmente ciò che abbiamo, che è necessario riceve e dare costantemente alle persone che ci circondano. Attraverso la fotografia prenderà coscienza degli attimi stupendi che viviamo senza rendercene conto e di cui invece, dobbiamo e possiamo appagarci. Scoprirà anche che tutti gli ostacoli da superare fanno parte di un percorso che porterà a migliorarci e che, superato il senso di colpa o l’angoscia che questi ci procurano, renderanno il rapporto con gli altri e se stessi più completo da vivere. Il romanzo si sviluppa con ogni capitolo diviso in due parti: nella prima la narrazione dei fatti che hanno portato la protagonista allo stato attuale; nella seconda gli accadimenti odierni.