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27/11/2014

Il principe della nebbia (C.R.Zafon)

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Opera prima dell’autore, che non compete con i più recenti e famosi romanzi, primo dei quali “L’ombra del vento”. Questo, e il fatto che il racconto sia destinato ai ragazzi, implica inevitabilmente delle differenze. Ambientato in Spagna durante il periodo della seconda guerra mondiale, è una storia “fantasy” di spiriti e diavoli, dove non mancano i tradizionali riferimenti dell’argomento: la nave fantasma, il macabro pagliaccio, ombre e statue che prendono vita. I tre ragazzi, coinvolti in un segreto che affonda le radici nel passato, vanno alla ricerca della verità, non senza mettere a rischio la propria vita. E’ un racconto in cui il finale lascia aperta la porta a un futuro che continuerà a rinnovare il segreto e il ruolo del “principe della nebbia”.    

23/11/2014

Il lato oscuro del cuore (C.Augias)

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Chi apprezza il giornalista, in genere autore di saggi, avrà una conferma anche leggendo questo romanzo.

Sono storie di donne, due principali, Clara e Wanda, ed altre secondarie, ma non meno caratteristiche. La protagonista studia storia della psicanalisi, e di questo, l’autore se ne serve utilizzando, da ottimo saggista, anche brevi compendi su Freud, Jung, Charchot, che gli permettono di proporre confronti sullo stato della donna nelle varie epoche. La storia si svolge in periferia, tingendosi di giallo, attraverso violenze personali, corruzione, estorsione, pedofilia e prostituzione, fino all’omicidio: non viene praticamente risparmiato nessun aspetto negativo della nostra società. Il giornalista ha però la capacità di narrare questi avvenimenti senza renderli morbosi e violenti. Clara si troverà così a confrontarsi in prima persona con gli eventi e i sentimenti reali della vita e la paura che essi infondono: la teoria, fredda e distante, lascerà il posto al calore dell’odio e dell’amore, che in egual misura possono infiammare il cuore. Un libro senz’altro da leggere.

17/11/2014

Il nero e l’argento (P.Giordano)

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Un romanzo dall’autore de “Il silenzio dei numeri primi”. Una narrazione che scorre veloce e piacevole, nonostante l’argomento trattato. Un libro che si legge in poche ore. E’ il racconto degli ultimi mesi di vita di una tata/governante presso una giovane coppia di sposi. La scoperta del cancro e la decadenza fino al giorno estremo. L’analisi dell’autore non si limita al crudo racconto della malattia, ma esamina, attraverso i fatti quotidiani e i piccoli momenti di memoria, gli sbalzi umorali e sentimentali dei giovani coniugi. Un breve spaccato di amore e rispetto, che come un tassello di mosaico, andrà a ripetersi all’infinito.  

16/11/2014

Sarti Antonio: rapiti si nasce (L.Macchiavelli)

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Un episodio dei tanti raccontati in 40 anni di onorata carriera del sergente di polizia Sarti Antonio. Questo era già stato pubblicato nel 1985, ma in quest’occasione, l’autore lo ripropone nel testo originale, senza i tagli e le correzioni imposte nella precedente versione. Durante il proprio rapimento, e nell’oscuro silenzio della prigionia, il questurino Sarti ha l’occasione di meditare ed analizzare alcuni suoi casi rimasti irrisolti e a trovare i colpevoli. L’autore alterna capitoli in cui egli stesso dialoga con il personaggio, come fosse una presenza materiale, ed altri in cui è invece Sarti a narrare in prima persona. Il racconto ha comunque tempi lenti, più vicini alle sceneggiature degli anni 60 che a quelle attuali. Nel complesso non mi ha soddisfatto.   

03/11/2014

La Compagnia della Morte (A.Colitto)

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Storia, leggenda, fantasia: l’autore mescola gli ingredienti e nasce questa storia che si svolge nella Napoli della prima metà del 1600. E’ un romanzo breve, che non ambisce ad essere capolavoro, ma episodio di una storia a puntate (il seguito s’intitola “Peste”). E’ la storia di un pittore/cavaliere, che con il suo ardire sfida le angherie del governo spagnolo, dando con il suo gesto un sostanziale contributo all’insurrezione di Tommaso Aniello d'Amalfi (più noto come Masaniello). Le sue scelte però renderanno tragica la situazione familiare e solo alla fine anche la sua vendetta troverà soddisfazione.     

02/11/2014

Sostiene Pereira (A.Tabucchi)

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Lisbona 1938: in Europa il nazismo sta prendendo sempre più corpo, mentre in Spagna infuria la guerra civile e in Portogallo si sta organizzando la resistenza contro il dittatore Salazar e il sostegno ai repubblicani spagnoli.  E’ in questo quadro storico che Tabucchi immagina la storia di Pereira, prendendo spunto da un giornalista realmente esistito. Il protagonista si è abituato a una vita ormai tranquilla: l’appartamento in cui vive da solo; la redazione del giornale con il suo unico posto di lavoro; il bar dove consumare “omelette alle erbe aromatiche” e limonata. A un certo punto arrivano Monteiro e Marta a sconvolgere i ritmi di Pereira e lui si lascia trascinare dagli eventi, o più precisamente, accetta che il cambiamento lo travolga. Ormai la sua vita è nei ricordi: quello della moglie deceduta, con la quale si confida attraverso la fotografia; dei viaggi fatti in precedenza; dei sogni che gli portano alla mente immagini felici. Nel caldo torrido del mese di agosto, Pereira maturerà la scelta che lo porterà a cambiare vita. Un unico grande racconto dettato in un solo fiato, che Tabucchi narra dalla prima all’ultima parola del romanzo, senza neanche utilizzare punteggiatura e spaziatura per indicare i dialoghi, i pensieri o le descrizioni. Una terza persona che racconta l’evoluzione del personaggio, riportando la storia narratagli come in una confessione dalla stesso protagonista.    

30/10/2014

La magia di un Buongiorno (M.Gramellini)

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Troppo facile dare un giudizio su questo libro di Gramellini: non è un romanzo, non è un saggio, è solo la raccolta dei “Buongiorno” che il giornalista pubblica sulla prima pagina del “La Stampa”. Quindi, a chi piacciono i suoi articoli, leggerà il libro piacevolmente, a chi non piacciono, non lo legga!

Sono 365 pezzi, che vanno dal 1999 al 2014 e che Gramellini ha raccolto assieme senza una logica, e dai quali non è neanche possibile tracciare un percorso storico, perché spaziano dalla politica, alla cronaca, al pettegolezzo, ai sentimenti. Al più possono riportare alla mente degli episodi, e ripensarli a mente fredda, ci induce ad un giudizio meno passionale.

Caratteristica ormai nota del giornalista, la ricerca, sia del lato ironico degli avvenimenti, sia del buono che l’animo umano riesce sempre ad esternare, non disdegnando di mettere in evidenza le peculiarità tipiche del popolo Italiano, sia positive che negative.    

 

20/10/2014

In fuga dal Senato (F.Rame)

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Non leggete questo libro!! Molti di noi valutando l’operato dei Parlamentari Italiani, maturano l’idea che i risultati delle scelte che ci vengono imposte, sono così deludenti perché Onorevoli e Senatori badano soltanto ai propri tornaconti e non al bene collettivo. Dal racconto della Rame, quest’idea diventa una certezza. Attenzione, non è una critica di parte: sappiamo tutti la collocazione politica che aveva l’autrice, ma in questo caso le sue invettive si rivolgono a tutti, da destra a sinistra, anzi, più a sinistra che a destra, perché è da lì che dovrebbe venire la spinta sociale. Il libro è il diario che la Rame ha tenuto dall’aprile 2006 al gennaio 2008, nei 20 mesi in cui è stata Senatrice delle Repubblica eletta nelle file dell’IdV. Lascerà il gruppo IdV per non votare a favore di scelte che andavano contro il programma elettorale del Governo e della propria coscienza. Sin dal primo giorno in cui entra in Senato, la scrittrice avverte un ambiente ostile, che galleggia in aria come Laputa, l’isola volante dei “Viaggi di Gulliver”, completamente distaccato da quelle che sono le realtà del Paese. Questo suo disagio si ripercuote persino sulla salute e solo l’ironia e le capacità satiriche di cui è dotata, le permettono di rimanere a galla nell’abisso che la separa dai suoi “colleghi”. Ogni sua giusta battaglia s’infrangerà contro il muro di indifferenza degli altri Parlamentari, sino a costringerla a dimettersi. La Rame non vuol proporre una sua analisi già confezionata, ma si limita a narrare i fatti come accadono e le sensazioni che questi le suscitano. In ogni passaggio si palesa però l’indifferenza dei nostri Governanti per il bene comune, a solo vantaggio dei propri interessi privati e l’impossibilità di poter cambiare tutto questo attraverso le istituzioni.        

12/10/2014

Le prede (A.Cojean)

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Nel tragico racconto di Soraya, tutta la depravazione, arroganza e sadismo di uno degli ultimi dittatori dell’occidente: Muammar Gheddafi. Salito al potere nel 1969, se non con l’aiuto, senz’altro con la compiacenza dell’Italia, interessata come tutti gli altri stati europei alla Libia per ragioni strategiche sul Mediterraneo, il dittatore impone al popolo la stretta osservanza delle leggi religiose per nascondere i suoi crimini. Aldilà del mero aspetto sessuale, che sebbene al centro del racconto, non viene mai affrontato con atteggiamento pornografico, emergono dal racconto della ragazza e dagli approfondimenti giornalistici dell’autrice, l’ipocrisia che ha sempre circondato il dittatore: la sua verso il popolo libico e la comunità internazionale, soprattutto africana; quella dei governanti degli altri Stati (di ogni parte del mondo), sempre pronti a soddisfarne le esigenze e a ricavarne utili personali. L’ortodossia e il fanatismo del popolo prevedono che il disonore di ognuno ricada su tutta famiglia, anche se questo non è voluto, ma solo imposto ed ottenuto con la violenza. Questo atteggiamento aiuta il dittatore ad agire con crudeltà e infamia ed impedisce che questi argomenti siano affrontati e divulgati apertamente in Libia, anche dopo la sua morte e la caduta del regime, così da non rendere giustizia a coloro che ne sono stati martiri. Un libro, ma soprattutto storie, che dovrebbero essere divulgate senza reticenze, ma che invece incontrano difficoltà nell’essere accettate.

02/10/2014

Illmitz (S.Tamaro)

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E’ il primo romanzo della scrittrice, ma è stato pubblicato solo di recente. E’ il viaggio, anzi la permanenza, di un giovane nella città di Illmitz: luogo in cui hanno origine le radici della propria famiglia. L’uomo vive quasi in solitudine il soggiorno nella cittadina, solo osservando la vita quotidiana degli abitanti, ma senza parteciparvi. In questo tempo ha però un rapporto molto intenso con se stesso: rivivendo i ricordi che gli hanno segnato la vita; analizzando le relazioni con le persone più vicine e care; scoprendo i turbamenti che lo assillano nella vita di tutti i giorni. E’ un’indagine decisa, senza giustificazioni, tesa a scoprire i giusti atteggiamenti per superare la solitudine.

29/09/2014

L’uomo della sabbia (L.Kepler)

uomo, sabbia, kepler, stoccolma, linna, bauer, Jurek, walter, ipnotistaUn assassino seriale, anzi due, con la particolarità di non uccidere le loro vittime, ma di lasciarle vivere. Le vittime però, sono coloro che sono liberi, non i rapiti. Un movente tanto banale da divenire atroce. Poi Mikael torna a casa e la caparbietà del commissario Linna riprende vigore: le indagine ripartono serrate e a tutto campo. Saranno il coraggio dell’agente Bauer, costretta a vivere da infiltrata le atrocità del carcere psichiatrico e le rivelazioni dei servizi segreti a dare la svolta decisiva. La vicenda si dipana sotto la neve svedese, quasi che questa potesse attutire la ferocia della storia. Certamente una trama originale, che i due autori riescono a mantenere interessante per tutto l’arco del romanzo.

22/09/2014

L’isola dei monaci senza nome (M.Simoni)

simoni, isola, monaci, barbarossa, marsili, elba, sinan, rex, deux, corsariPartendo da eventi storici e leggende consolidate, Simoni crea il suo racconto romanzando la vita dei personaggi reali e aggiungendo personaggi e fatti di fantasia. La storia narrata in questo romanzo ha come scenario le isole dell’Arcipelago Toscano, dall’Elba a Giglio, e la costa della Maremma, da Piombino all’Argentario. Gli argomenti trattati sono quelli classici: il santo graal, qui chiamato rex deus, nella sua accezione di segreto che sconvolgerebbe il cristianesimo; templari; sette segrete; fino al tesoro nascosto dell’Isola di Montecristo. Il tutto in un amalgama che rende il racconto avvincente, anche se a volte un po’ lento. L’azione si svolge intorno alla metà del 1500, e tra i personaggi più noti troviamo il corsaro ottomano detto “Barbarossa”, che depredò e distrusse i centri abitati di quel tratto di mare, e la leggendaria bella Marsilia, rapita proprio dai corsari per diventare amante del sultano. Lo stile del racconto è quello ormai classico di Simoni e noi, nativi dei luoghi dove si svolge l’avventura, affrontiamo la lettura anche con qualche curiosità.

15/09/2014

Elogio della follia (Erasmo da Rotterdam)

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La follia tiene un’assemblea di fronte ad altre divinità, in cui elogia se stessa. Con ironia, l’autore pone in discussione l’assioma per cui la sapienza, la scienza e la razionalità debbano governare la vita umana.

Partendo dai detti popolari per cui “solo lo stolto è felice” o “chi più sa più soffre”, Erasmo cerca le argomentazioni per dimostrare che solo la pazzia rende felice l’uomo. Il piacere nelle proprie azioni si ricava solo se c’è un pizzico di follia, perché è questa che governa le passioni: il bambino, insensato, è lieto, così come il vecchio, senza senno, affronta dolcemente il suo avvicinarsi alla morte. Che dire poi degli innamorati, che raggiungono il culmine dei sentimenti, perché pazzi d’amore. Persino Dio, vieta ai progenitori della razza umana, di cogliere il frutto della sapienza, come se questo fosse il veleno della felicità, e nel momento in cui Adamo si appropria della mela, è scacciato dal Paradiso in cui poteva vivere felice. L’autore cerca nelle espressioni dei saggi, filosofi e teologi, conferma di quanto vuol dimostrare. Anche se tutta l’opera è venata di sarcasmo, la lettura ci induce a considerare che quanto asserito dall’autore, in parte, corrisponda a verità.  

 

06/09/2014

I racconti di Canterbury (G.Chaucer)

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Una raccolta di racconti legati ad un epoca passata, dai quali si può ricavare considerazioni sulla condizione delle donne, del rapporto con la religione, dello stato sociale del tempo. In prosa e versi, molti dei racconti sono la riproduzioni di storie popolari o di brani la cui traccia si ritrova in opere di altri autori. Non mi è piaciuto.  

13/08/2014

1984 (G.Orwell)

orwell, 1984, winston, fratello, grande, socing, oceania, eurasia, estasiaUna lucida descrizione di come si amministra il potere, per conquistarlo, mantenerlo, imporlo, perché questo è il fine, non il mezzo, e per dirla come l’autore “..nessuno si impadronisce del potere per cederlo successivamente”. Il fatto che il potere sia gestito fine a se stesso, senza che da esso se ne ricavi reali e illimitati vantaggi pratici, può, in prima battuta, apparire incomprensibile, ma proprio nel nostro Paese ne abbiamo gli esempi più eclatanti: basta pensare alla vita senza confort di alcuni boss della mafia. Il protagonista del romanzo esce sconfitto nella sua lotta personale, consapevole che l’unico modo di poter fronteggiare e sovvertire lo stato delle cose sia quello di far ricorso alla memoria e ai tempi andati. La storia però, molto spesso, la fa chi la racconta e così deve soccombere, fisicamente e mentalmente alle imposizione del Partito governante. Il racconto, o meglio l’analisi, sembra in alcuni momenti raggiungere l’apice dell’eccesso, ma l’unico eccesso risiede nel fatto che la dittatura raccontata è globale, mentre nella realtà, anche odierna, situazioni del genere sebbene presenti, sfuggono alla nostra attenzione perché limitate a luoghi circoscritti e confuse in una miriade di altre notizie.